È il 24 novembre 2000 e la E.636.369 transita lungo la linea a binario unico che unisce Cesano a Viterbo che normalmente è percorsa solamente da treni regionali effettuati con TAF.
Dietro di lei, appena visibili in questa foto, ci sono tre carrozze letti.
Il convoglio è tutto qui, molte persone affollano le carrozze che hanno una particolarità che le distingue che verrà messa in pratica solo quel giorno.
Lasciamo ai nostri lettori il tempo di risolvere questo curioso aneddoto sulla nostra pagina Facebook. Se qualcuno troverà la soluzione lo citeremo nella spiegazione di questo insolito servizio :)
Una curiosità che non tutti sanno è che dal 2015 le Ferrovie Portoghesi CP hanno stretto una partnership con Google per mappare con la Street View alcune delle loro più belle linee.
Grazie alla ben nota vista a 360° è così possibile vedere i meravigliosi paesaggi della nazione direttamente... dal treno, avanzando o retrocedendo e ruotando la vista.
Le linee interessate dal progetto sono ben cinque: Linha do Douro, Linha de Cascais, Linha do Oeste, Linha de Sintra e Linha do Norte.
Si tratta di uno strumento senza dubbio utile ed interessante che potrebbe rivelarsi comodo sia per trovare punti fotografici per gli appassionati di treni, sia per invogliare i turisti a prendere il treno per attraversare paesaggi che normalmente in auto non è possibile vedere.
Una buona idea che potrebbe essere ripresa sulle nostre ferrovie turistiche al fine di incentivarne poi i viaggi sopra ai treni speciali.
Treni di ogni genere visti in uno scenario mozzafiato, come pochi altri in Europa. Stiamo parlando di Istein, piccolo paesino del Baden Württemberg, a pochi chilometri dal confine svizzero e la città di Basilea.
La ferrovia è la Basilea – Mannheim: qui, ogni giorno, transitano oltre 300 treni tra Ice, Eurocity, regionali e soprattutto tanti, tantissimi treni merci di operatori privati, DB e SBB.
Come testimoniano le immagini, si tratta di un vero paradiso per un fotografo ferroviario, tra chiese tipicamente tedesche e colline di vigneti. Come si arriva a questo punto?
Tra le tante stranezze che hanno circolato sui binari italiani, un posto di rilievo lo merita senza dubbio la ALn 668.1430R.
Costruita nel 1959, questa unità è stata riqualificata nel 2001 presso le Officine Magliola di Santhià. Il rotabile del DL di Siena è stato dotato di motori FIAT 8217.32 con una potenza di taratura di 2x130kW (175 CV) a 1.800 giri/min.
Per differenziarla dalle altre fu rivestita con una curiosa livrea integrale verde chiaro che le valse il soprannome poco gradevole e del tutto non ufficiale di "Pisella".
Nonostante l'idea fosse quella di utilizzarla con continuità sulle linee Diesel del senese interessate dal Treno Natura, la macchina è stata accantonata dopo i primi utilizzi e, se i nostri dati non sono errati, dovrebbe ancora esserlo presso il capoluogo di provincia toscano.
C'è una curiosità che non tutti sanno sui locomotori dell'Unione Sovietica.
Quelli di costruzione più antica sono classificati con le lettere iniziali in alfabeto cirillico ВЛ che tradotte in alfabeto latino significano VL. Queste due lettere sono state attribuite alla classificazione in onore di Vladimir Lenin, rivoluzionario e politico russo, poi sovietico nato nel 1870 e morto nel 1924.
Sebbene le macchine di recente costruzione abbiano abbandonato questa usanza, ancora oggi è possibile trovare locomotive intitolate a Lenin in Russia, in Ucraina e in molte delle nazioni nate dopo la dissoluzione dell'Unione Sovietica.
La più particolare di tutte, però, è forse quella visibile in Lettonia, paese una volta parte della stessa Unione Sovietica. Si tratta della VL26-005, una locomotiva ibrida corrente-batteria conservata presso il museo ferroviario di Riga.
Essa infatti non solo ha la classificazione dedicata a Lenin ma su un pancone ha anche un adesivo sul quale è raffigurato il volto del politico.
C'è una stazione a Parigi che più di ogni altra permette ai railfan di godersi il passaggio delle vecchie glorie SNCF ancora in circolazione. E' Parigi Gare de l'Est, inaugurata nel 1849 e situata nel X arrondissement, vicina alla Gare du Nord. La stazione è la più antica e la più ampia di Parigi.
Qui è ancora possibile osservare quotidianamente il passaggio di alcune locomotive che hanno fatto la storia delle ferrovie francesi e non solo. Sui binari della Gare de l'Est si attestano ancora le BB 15000, qualche volta anche nella splendida livrea “Arzens”.
Tutti sanno che i 4 prototipi delle E.402A dallo 002 allo 005 hanno ricevuto nell’ultima parte della loro carriera la livrea XMPR nello schema più moderno con frontale per metà grigio chiaro e per metà verde.
Quello che però forse non tutti sanno è che ogni locomotiva lo ha ricevuto secondo uno schema leggermente diverso che ne fa a suo modo tutti esemplari unici.
La E.402.002 era caratterizzata da mascherina di sfondo ai finestrini frontali grigio scuro, fascia dei respingenti rossa e vomere parimenti rosso.
La E.402.003, invece, non aveva mascherina intorno ai vetri frontali che quindi “affogavano” nel verde mentre fascia dei respingenti e vomere erano grigio scuro.
La E.402.004 era sostanzialmente uguale alla 003 ma a differenza di questa aveva la fascia dei respingenti di colore verde (al netto dello sporco).
Infine la E.402.005 riprendeva lo schema della 004 salvo avere il vomere rosso.
In conclusione le E.402 prototipo pellicolate in XMPR2 hanno ricevuto 4 schemi diversi che le rendono locomotive ancora più uniche ed affascinanti di quanto già non fossero per la loro bellissima estetica.
Molti non ne conoscono l'esistenza, per altri sono vetture ormai accantonate da anni visto il loro stato.
Stiamo parlando delle 12 carrozze UIC-X delle Ferrovie dello Stato cedute diversi anni fa alle ferrovie albanesi. Lungo i pochi binari non certo ben messi di questa affascinante nazione si possono invece trovare ancora oggi in servizio regolare proprio quelle carrozze sulle quali tutti coloro che hanno più di 20 anni potrebbero aver viaggiato.
Non sono accantonate, dunque, e il loro aspetto fatiscente è dovuto solo alla scarsa manutenzione effettuata da una compagnia ferroviaria che ha a malapena i soldi per far girare due coppie di treni su tutta la rete sociale oltre a qualche convoglio merci.
Sono in buona compagnia, visto che si avvicendano a carrozze Halberstadt tedesche e la loro trazione è affidata (sporadicamente) a locomotive di origine cecoslovacca.
Uno spicchio di Italia anni '80 che resiste ancora, con colori che hanno fatto la nostra storia, a poco più di 200 chilometri dalle coste pugliesi.
Non tutti lo ricordano ma nel 2006 la stazione di Nuovo Salario, alla periferia nord di Roma, fu protagonista di un esperimento che forse, alla luce di quanto si vede oggi nelle stazioni lontane dal centro città, poteva anche avere un seguito.
Autorizzati da RFI, due writers all'interno del progetto Qart hanno decorato la stazione, trasformato i muri abbandonati di corridoi e sottopassaggi in una serie di disegni molto appariscenti e colorati, il tutto sotto gli occhi incuriositi dei viaggiatori.
Il risultato è stato senza dubbio notevole, e al di là dei gusti personali non si può negare che la stazione abbia acquisito una certa vivacità che prima non aveva. Purtroppo, pochi mesi dopo il completamento dei lavori altri writers, stavolta non autirizzati, hanno pensato bene di danneggiare quanto fatto dai loro colleghi rendendo (allora sì) la stazione un vero pasticcio di colori.
Questo ha in seguito portato alla completa riverniciatura della fermata nei classici colori urbani, relegando questo esperimento alla memoria.
Il Viadotto di Garabit (in francese Viaduc de Garabit) è un ardito ponte ad arco in ferro che varca la vallata del fiume Truyère, nel territorio di Ruynes-en-Margeride, in Francia. Costruito dal 1880 al 1884 su progetto dell'Ing. Gustave Eiffel, che pochi anni prima aveva realizzato il Ponte Maria Pia a Porto in Portogallo, si trova lungo il percorso dalla linea ferroviaria Béziers – Neussargues.
Molti lo ricorderanno perché fu utilizzato per le scene finali del film Cassandra Crossing, con Sophia Loren, dove rappresentava il "Ponte di Cassandra" nella Polonia meridionale. Nel film il manufatto appare in rovina e prossimo al crollo mentre nella realtà è sempre stato oggetto di costante manutenzione.
Fino al 2011 il viadotto era aperto al traffico (con un limite di velocità di 10 km/h) ma il 15 giugno è stato chiuso per impegnativi interventi di consolidamento. Durante i lavori il treno da Béziers a Clermont-Ferrand terminava la corsa a St. Chély d'Apcher e la tratta fino a Clermont-Ferrand era sostituita da un'autocorsa.
La riapertura è avvenuta a metà dicembre del 2011 anche se oggi il ponte stesso è percorso da un numero esiguo di convogli.
Dalla piazzola della vicina strada A75 è possibile godere del viadotto in tutta la sua interezza e volendo anche fare foto ai convogli che sopra vi passano, anche se la "spalletta" del ponte stesso tende a "tagliare in due" i rotabili.
Questi i dati del manufatto.
Lunghezza totale: 564,69 m Altezza dal fiume con la bassa marea: 122 m Quantità di metalli utilizzati: Ferro battuto: 3.169 t Acciaio: 41 t Ferro: 23 t Numero di rivetti installati: 678.768 Periodo di costruzione: 4 anni (gennaio 1880-settembre 1884)
Novi Sad è una città di 388.490 abitanti situata nel nord della Serbia, sulle rive del Danubio. È il capoluogo della Voivodina e del Distretto della Bačka Meridionale ed è un importante centro culturale ed industriale.
Una cosa che la rende caratteristica tra gli appassionati di treni è il ponte sul Danubio chiamato Drumsko-železnički most (letteralmente ponte strada ferrovia).
Questo ponte fu costruito nel 2000 in seguito alla distruzione dovuta ai bombardamenti della NATO nel 1999d è un ponte provvisorio in attesa di completamento di quello che sarà il ponte definitivo nel frattempo in costruzione poco a lato.
La caratteristica molto curiosa di questo ponte è che su di esso transitano alternativamente macchine, camion e treni, tutti sulla stessa corsia. Il ponte normalmente è percorso dai mezzi su gomma ma quando un treno deve attraversare il Danubio, calano le sbarre agli ingressi e si accende un avviso luminoso, che di fatto interrompe il traffico veicolare. Una volta che il treno è passato le sbarre vengono riaperte e i mezzi gommati ricominciano a circolare.
Percorrere il Drumsko-železnički most è una esperienza molto affascinante poi ché non capita tutti i giorni di avere sopra al tetto della propria auto una catenaria alimentata a 25 kV!