Nel 1997 le Ferrovie dello Stato sono in un periodo di transizione tra la ferrovia classica di una volta, spartana e in qualche modo ancora antica e quella moderna che conosciamo oggi.
Nel 1987 vedono la luce le prime carrozze Tipo UIC-Z1 di seconda classe atte al servizio a 200 km/h che vanno progressivamente a sostituire le UIC-X nelle relazioni più prestigiose.
Nel maggiodel 1987 iniziano le consegne delle automotrici ALe 582 e dei relativi rimorchi, concepite, almeno nelle intenzioni iniziali, per i servizi diretti sulle linee elettrificate del sud Italia.
Siamo nel giugno del 1987 e la E.626.005, già E.625.005 di costruzione TIBB del 1928, viene riconsegnata restaurata nel suo stato definitivo dall'officina del Deposito di Paola per andare ad impreziosire il Museo Ferroviario di Pietrarsa.
Questa locomotiva è la rappresentate delle 14 macchine che sulla linea tra Foggia e Benevento inaugurarono la trazione elettrica a 3.000 Volt in corrente continua ed è caratterizzata dalla originaria trasmissione bilaterale ad ingranaggi elicoidali.
Nel 1907 la SNFT - Società Nazionale Ferrovie e Tramvie - presentò al Consiglio Superiore dei Lavori Pubblici una domanda di concessione per una linea che si sarebbe diramata dalla stazione di Iseo per innestarsi sulla Milano-Venezia all'altezza di Rovato.
L'ingegnere Conti Vecchi, progettista della Iseo-Edolo, concepì la nuova linea quale naturale prosecuzione di quella per Edolo, a quel tempo ancora in via di completamento: le due ferrovie adottavano dunque lo stesso tipo di armamento, gli stessi fabbricati di stazione, la medesima acclività. L'Iseo-Rovato fu studiata con un tracciato completamente separato dalla già esistente ferrovia Brescia-Iseo che al momento della presentazione della domanda era in gestione alle Ferrovie dello Stato e che solo sul finire del 1907 sarebbe passata alle SNFT.
Siamo a Losanna Triage, scalo della cittadina svizzera. In occasione dei 150 anni delle ferrovie elvetiche, una serie impressionante di convogli si raduna nell'impianto per essere messa in mostra per gli appassionati di tutto il mondo.
Rotabili svizzeri, ovviamente, ma non mancano anche mezzi di altre nazioni che comunque hanno avuto un ruolo in territorio elvetico, come il TGV francese, l'ICE tedesco ma anche mezzi provenienti dalla vicina Austria.
Nonostante possa sembrare un mese "tranquillo" molti sono i fatti che accadono a Luglio in ferrovia.
Il 15 luglio 2000 un evento scuote le Ferrovie Nord ramo Iseo. Vengono infatti riconsegnate all'esercizio le ALn 668.121 e .131 insieme alla rimorchiata B68.01 ma a differenza di prima, tutte rivestono la nuova livrea verde e bianca con striscia blu.
Non tutti lo ricordano e anzi forse qualcuno si sarà anche sforzato per dimenticarlo, ma a luglio del 1999 cambiava in qualche modo la storia delle E.656.
Le OGR di Foligno consegnano infatti la prima E.656 in livrea XMPR, la E.656.480 del DL di Napoli Smistamento che viene subito inviata al DL di Bologna per prestare servizio coi treni merci su Rimini e Ravenna.
Correva l’anno 1999 quando nel luglio le allora OGR di Firenze Porta al Prato consegnano la prima carrozza UIC-X pilota.
Si tratta di una rivoluzione poiché è la prima circostanza in cui una vettura UIC-X viene completamente stravolta per garantire la condotta ed essere introdotta sui treni regionali.
Il frontale ideato dai grafici è un misto di E.444R ed E.402A e la vettura brilla nella sua livrea XMPR con frontale quasi interamente grigio chiaro.
Alla fine di luglio del 1996 entravano in servizio regolare le locomotive austriache del Gruppo 1822. Soprannominate "Brennerlok" per essere utilizzate principalmente lungo la ferrovia del Brennero, vennero inserite in turno regolare principalmente e poi unicamente al traino dei "Korridorzug" Innsbruck - Lienz via San Candido e Fortezza.
Costruite in 5 soli esemplari, potevano a ragion veduta considerarsi nulla in più di prototipi, destinati ad avere una storia piuttosto ristretta e confinata. Quello che forse non tutti sanno è che nel loro peregrinare per poter prestare servizio in Italia, raggiunsero addirittura la stazione di Orte nel settembre del 2000.
Nel luglio del 1995, veniva inaugurato il tratto Carnia-Pontebba della "Nuova Pontebbana", in Friuli Venezia Giulia che mandava in pensione un altro pezzo della storica, bellissima linea.
Lunga 23 km dei quali l'80% in galleria, la tratta segue le aperture delle precedenti P.M. Vat-Tarcento (1987), Tarcento-Gemona (1990) e Germona-Carnia (1988).
Con una riduzione del tracciato originario di circa 10 km, viene contestualmente abbandonato il vecchio percorso con la conseguente soppressione delle stazioni di Moggio, Resiutta, Chiusaforte, Dogna e Pietratagliata.
Il nuovo percorso, senza dubbio molto più pratico anche se decisamente meno spettacolare, vede una pendenza massima del 14.47‰ con un raggio di curvatura minimo di 1.522 metri ed è percorribile a 160 km/h senza alcuna limitazione di circolabilità.
Nel caldo luglio del 1995 fa capolino in sordina sui binari della nostra penisola la livrea XMPR.
Presentata qualche mese prima, sul finire del 1994, la nuova cromia trova la sua prima applicazione su un rotabile insospettabile, l'ETR 401. Il prestigioso treno viene scelto come strumento di marketing per propagandare la new corporate identity e con la nuova colorazione viene immesso nella flotta charter per l'effettuazione di treni speciali e a richiesta.
La prima impressione non è delle migliori. Abituati alla livrea argento e blu del famoso elettrotreno, quel misto di bianco (in realtà grigio chiarissimo), blu e verde non appassiona nessuno. Molti discutono l'accostamento tra blu e verde che non troverebbe mai applicazione su un essere umano dotato di buon gusto.
Eppure la livrea da lì a poco prende piede con la prima E.632 e la prima E.444R, rispettivamente la .034 e la .005 alle quali peraltro viene applicato uno schema sbagliato. E da lì si prosegue con l'applicazione (a volte anche a casaccio) via via su tutti i rotabili motori, automotori e anche sulle carrozze e sui carri. Pochi rotabili si salveranno, alcuni per sopraggiunta fine della carriera, altri per prestigio, oltre a qualcuno riportato in livrea originale da appassionati e maestranze di depositi accondiscendenti.
Poco amata dai più, la livrea XMPR esprimerà forse la sua migliore applicazione sui treni notte dove la maggiore presenza di blu le dona una qualche eleganza mentre farà venire i brividi freddi applicata a rotabili ormai obsoleti quali le E.636 o le E.645. E non pochi saranno i dissapori quando la si vedrà per la prima volta sulle E.656, private della loro originale e splendida cromia grigio e blu.
Dopo mille varianti e altrettanti tentativi di andare oltre, l'XMPR viene soppiantata sui treni regionali dalla nuova cromia DPR e sui treni a lunga percorrenza dagli schemi IC Giorno e IC Notte.