Il sostituto procuratore Carlo Pappalardo e il consulente tecnico nominato dalla Procura di Brescia sono andati in stazione a Iseo per effettuare il sopralluogo dei binari sequestrati dopo l'incidente ferroviario avvenuto sabato 10 dicembre.
Meno di due ore, per "toccare con mano" e vedere con i propri occhi lo stato dei binari sui quali, a circa duecento metri dalla stazione di Iseo, il regionale 969 appena ripartito verso Brescia è sviato per fortuna a una velocità ridotta, di circa trenta chilometri orari.
A bordo, 27 passeggeri illesi, eccezion fatta per qualche contusione che comunque non ha richiesto il trasferimento al pronto soccorso.
In mattinata, come detto, il sopralluogo degli esperti tecnici incaricati dalle diverse parti in causa nella logica del contradditorio e della piena garanzia per tutti i coinvolti, per verificare, prima di tutto, lo stato delle traversine.
Nel registro degli indagati, per "pericolo di disastro ferroviario" colposo, sono state iscritte due persone che avrebbero omesso, "per negligenza, imprudenza e imperizia, di effettuare la manutenzione delle traversine in legno sui binari, lungo la Brescia — Edolo. Facendo dunque sorgere e persistere il rischio di un disastro ferroviario".
Come noto, dalle prime verifiche delegate alla Polfer è emerso che proprio le traversine dei binari, per oltre cinque chilometri, sarebbero "gravemente ammalorate.
Parte della tratta, fra Provaglio-Timoline e Iseo (stazione compresa), è già finita sotto sequestro probatorio d’urgenza subito dopo l’incidente, su disposizione del pm che ha chiesto al gip la convalida non solo di questo provvedimento ma anche un secondo decreto, stavolta preventivo, firmato in seguito "per scongiurare pericoli alla circolazione ferroviaria" dal momento in cui un’ulteriore tratta sarebbe risultata "altrettanto deteriorata" nonostante uno degli indagati abbia affermato negli ultimi giorni che la linea ferroviaria Brescia-Borgonato sia idonea alla circolazione.
All’esito del sopralluogo a Ferrovienord è stata concessa la possibilità di utilizzare la tratta, al fine di eseguire i lavori necessari alla messa in sicurezza dei binari (che per ora, come il treno, restano sotto sequestro) e quindi al ripristino della circolazione ferroviaria.
Fonte Il Corriere della Sera