Come abbiamo avuto modo di vedere nella giornata di ieri, sono sempre meno le E.444R "Tartaruga" esistenti.

Il numero, che in origine era di 113 esemplari se si escludono i 4 prototipi, è sceso ormai a sole 37 unità esistenti.

Da appassionati, è ovvio, ci piacerebbe che venissero salvate tutte, ma come è ovvio che sia questo è purtroppo impossibile per mille ragioni.

Alla luce del fatto che però al momento solo due unità sono nell'asset della Fondazione FS Italiane, vale la pena ragionare su quali delle altre unità ancora esistenti sia il caso di preservare per treni storici.

Ovviamente il nostro ragionamento si basa esclusivamente sulla storia delle singole macchine; come è noto, invece, quando si salva un rotabile entrano in gioco anche altri fattori come le condizioni meccaniche del rotabile, l'eventuale chilometraggio ancora a disposizione, ecc...

Basandoci solo sul passato, secondo la nostra modesta opinione sono in particolare 5 le locomotive che meritano di avere un futuro sui binari.

Le prime due sono la E.444R.017 e la E.444R.018.

Queste due macchine, quando erano ancora tradizionali, sono infatti state utilizzate alla testa del treno inaugurale della Direttissima Roma - Firenze tra Settebagni e Città della Pieve, in doppia trazione, il 24 febbraio del 1977.

Un motivo di prestigio per quella che a tutti gli effetti è la prima linea ad Alta Velocità del nostro Paese, presa come esempio dalle ferrovie di tutto il Mondo.

La E.444.018, inoltre, è anche stata accoppiata per qualche tempo, nel 1973, al simulacro E.666 che resterà comunque nella storia delle Ferrovie dello Stato pur non avendo mai dato alla luce alcuna macchina di serie.

Altre due "Tartaruga" che non meritano la fiamma ossidrica e che ancora possono essere salvate sono poi la E.444R.056 e la E.444R.057.

Su di loro c'è poco da aggiungere visto che sono già stati versati fiumi d'inchiostro per raccontarne la storia.

Riassumendo moltissimo, nel 1974, per aumentarne la potenza, adottarono un nuovo sistema definito "shunt-chopper" che però, nonostante diede buoni risultati, non impedì alle locomotive di tornare ad essere due E.444 "normali" nel 1981, quando entrambe furono riportate alle condizioni delle altre unità.

La quinta macchina ancora presente che potrebbe essere presa in considerazione per la sua storia è poi la E.444R.079.

Questa unità è infatti stata accoppiata nel 1983 al simulacro E.402.000, progenitore delle E.402A divenute oggi E.401.

Tra l'altro questa macchina è rimasta dotata per lungo tempo dell'apposito accoppiatore su una testata per l'interfaccia proprio con la .000.

Volendo estendere un po' l'elenco, possiamo aggiungere poi la E.444R.006, dotata tra il 1974 e il 1983 di aggancio automatico e la E.444R.070 che il 24 luglio 1990 ha partecipato alla prima corsa prova della E.454.001.

Questi, vale la pena sottolinearlo ancora, sono solo suggerimenti dettati dalla "storicità" delle macchine, stilati con la consapevolezza che sicuramente, chi di dovere, avrà già provveduto per conto suo a fare le medesime analisi.

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