Più di un pretendente sarebbe interessato alla compagnia AV Italo.

Alla porta di Global Infrastructure Partners (Gip) — il fondo Usa attuale proprietario, non avrebbe infatti bussato solo MSC che fa capo alla famiglia Aponte.

Per quel che si sa, questo offerente offrirebbe molto liquido e secondo indiscrezioni non avrebbe problemi ad avanzare un’offerta, ma sarebbe interessato solo al trasporto ferroviario e non a rilevare anche il ramo dei bus.

L’altro offerente sarebbe poi il fondo Eqt, l’operatore di private equity svedese con 52,5 miliardi di asset in gestione e sponsorizzato dalla famiglia Wallenberg, una delle più ricche e potenti della Svezia con interessi che vanno da Saab a Ericcson e che in Italia ha appena rivenduto Facile.it a Silver Lake. Secondo indiscrezioni potrebbe avvalersi della forza finanziaria di un altro operatore, il fondo olandese Apg (già azionista di De' Longhi).

Secondo indiscrezioni rilanciate dalla stampa nella data di ieri, poi, avrebbero poi fatto trapelare il loro interesse per Italo anche Kkr, in partita su Tim, e una vecchia conoscenza di Gip, il canadese Brookfield Asset Management (750 miliardi amministrati. Più defilato resterebbe invece Blackrock.

Tutti ambirebbero potenzialmente a rilevare con i convogli anche Itabus, dato che, come fa notare qualcuno, «l’intermodale è il futuro», soprattutto per raggiungere destinazioni non servite dall’Alta velocità.

Al momento non ci sarebbe alcuna gara in corso e la vendita di Italo, semmai partirà, potrebbe avvenire dall’anno prossimo, alla scadenza dei 5 anni di permanenza del fondo Gip, azionista del 72% dal 2018. La base d’asta comunque dovrebbe aggirarsi intorno ai 4 miliardi di euro, come riportato da Bloomberg..

Dal punti visa dei conti, NTV ha realizzato ricavi operativi per 487 milioni di euro (dai 413,4 del 2020) con un risultato operativo positivo per 91 milioni (dai 51 dell’anno prima) e un utile netto di 104,3 milioni.

Il rosso sarebbe intorno agli 1,2 miliardi, dovuto agli investimenti sui nuovi convogli (raddoppiati a 51 dall’ingresso del fondo con l'arrivo degli altri ETR 675), sul personale (passato da poco meno di mille unità a 1.500) e in tecnologia. I recenti ristori Covid del governo (oltre 300 milioni), lo hanno in parte abbattuto e in caso di exit, garantirebbero a Gip una buonuscita da circa un miliardo.

Al momento non è dato sapere quali siano le intenzioni degli azionisti e del management italiani.

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