«Il nuovo treno “Colleoni” entrato in esercizio sulla Brescia-Parma il 12 settembre scorso è già fermo in officina a Cremona».
A dirlo è Dario Balotta (Europa Verde), ex sindacalista dei trasporti, ora presidente dell’Osservatorio Nazionale Liberalizzazioni e Trasporti (Onlit).
«Il convoglio prodotto dal costruttore di treni svizzero Stadler – spiega Balotta – avrebbe il software di bordo che presenta seri problemi di funzionamento, il che provocherebbe un aumento dei tempi di percorrenza, già lunghissimi, di 17 minuti.
Non solo, salterebbe anche la programmata gestione del treno con un un solo macchinista a bordo. I nuovi convogli avrebbero dovuto percorrere con 6 corse al giorno una linea disastrata e attualmente gestita con treni di 50 anni fa.
Il guasto dimostra che la fretta di metterli in circolazione prima delle elezioni ha impedito di testarli a dovere e di diagnosticare eventuali anomalie».
Continua Balotta: «I primi 4 nuovi treni consegnati sono dunque fermi in deposito a Cremona e non si sa quando potranno essere utilizzati.
Di conseguenza il piano di rottamazione dei vecchi ALn 668 è stato fermato. Un film già visto per l'inefficiente azienda ferroviaria lombarda, che già altre volte ha voluto precorrere i tempi finendo per rallentare l'ingresso dei nuovi treni per i pendolari come i TAF o i TSR.
Questi convogli, grazie alle batterie e alla trazione diesel-elettrica, possono entrare e uscire dalle stazioni con emissioni ridotte: peccato che in questa fase le batterie di trazione – elettriche – siano state escluse e funzioni solo la trazione diesel».
Trenord fa sapere che i primi treni consegnati dal produttore svizzero Stadler hanno effettivamente evidenziato problemi al software di interfaccia tra impianto di terra e di bordo del sistema di segnalamento.
Questi problemi devono essere risolti dal costruttore e dal gestore dell'infrastruttura.
L’azienda si sente vittima e rende noto che Trenord sta subendo questa imprevista inefficienza.
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