Un volto storico della Ferrovia Suzzara-Ferrara torna alla ribalta dopo un lungo periodo di abbandono: si tratta della "littorina" FSF ALn 56.136 (costruzione FIAT, anno 1935), acquisita di seconda mano dal concessionario della linea dalle Ferrovie dello Stato.

Originariamente alimentata a benzina ed immatricolata come ALb 56, la storica automotrice ha vissuto gli ultimi anni di accantonamento presso le ex officine Decotrain di Migliaro (FE), fianco a fianco con numerose vecchie glorie delle ex concesse emiliane.

Poi, in queste settimane, uno spiraglio si è aperto grazie alla tenacia ed alla competenza dell'Associazione Amici della Ferrovia Suzzara-Ferrara.

E così, nella giornata di lunedì, su impulso dello stesso sodalizio, la gloriosa ALn 56 è rientrata a Sermide mediante un trasporto eccezionale, per essere ricoverata al coperto, in una delle rimesse annesse alla vecchia stazione; nella mattinata di oggi (ieri, ndr) si è svolta dunque la presentazione al pubblico presso l'antico fabbricato viaggiatori di Sermide, oggi inglobato nel perimetro del deposito FER.

A fare gli onori di casa i soci di AFSF, oltre ai rappresentanti di FER, delle ditte specializzate in lavorazioni ferroviarie ed ai manovratori di Dinazzano Po, che hanno stupito i presenti con il locotrattore da manovra Zephir, incaricato di movimentare l'automotrice da e per la rimessa.

Numerosi, nonostante il giorno lavorativo, gli intervenuti alla cerimonia di bentornato della littorina a Sermide: curiosi, ferroamatori, grandi e piccini hanno assaporato il piacere di ritrovare un simbolo della comunità mantovana, di un pezzo di storia materiale, civile, economica, sociale della Bassa.

Per l'ALn 56 FSF si prospetta un impegnativo restauro: l'Associazione Amici della Ferrovia Suzzara-Ferrara, con il sostegno delle amministrazioni comunali del mantovano, ha candidato il recupero della ALn 56 ai finanziamenti messi a disposizione da Intesa Sanpaolo nell'ambito del progetto "Restituzioni".

Una sfida complessa, che mette in campo diverse competenze tecniche e storiche, ma che parte con un entusiasmo che induce all'ottimismo.

L'auspicio di tutti è certamente che la storica automotrice possa essere "restituita" presto ai suoi antichi splendori e che questo recupero possa costituire un viatico per successive azioni di tutela del vastissimo panorama di rotabili storici che caratterizza le ferrovie ex concesse emiliano-romagnole.

Testo e foto di Lorenzo Celli

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