Le aggressioni al personale di bordo sui convogli sono ormai sempre più frequenti, anche in Emilia Romagna.

Per questo, secondo l'associazione dei consumatori dell'Emilia Romagna Udicon, “lazienda di trasporto regionale deve fare la sua parte”, tenendo comunque presente che la situazione non si esaurisce all’interno dei vagoni.

Per l’associazione Udicon, infatti, è una questione che non si può risolvere con “azioni sporadiche di controlli”, perché “questo è un problema sociale, determinato anche dalla situazione che stiamo vivendo”.

Per questo il presidente di Udicon Emilia Romagna, Vincenzo Paldino, ritiene che la prima soluzione sia “potenziare il personale, inevitabilmente, in alcune tratte e in alcuni orari”, altrimenti “il rischio è che il capotreno si chiuda in cabina perché ha paura di girare lungo il convoglio lasciando da soli, in balia di piccoli delinquenti, i viaggiatori”, spiega il numero uno dell’associazione all'Agenzia di Stampa Nazionale ‘Dire’.

La diretta conseguenza è che “il personale viaggiante che circola nelle ore notturne specialmente, abbia legittimamente paura e di conseguenza non c’è un controllo”.

Per cui più personale, magari “mettendo anche degli steward”, sulle tratte serali, su quelle più calde, in questo momento “darebbe maggiore sicurezza a chi viaggia”. Ad ogni modo, avverte Paldino, “il problema è sociale che va affrontato nella sua complessità e non si risolve solo con quello. Chiaramente, nel breve periodo, quello può essere una risposta ai cittadini”, conclude Paldino.

L'articolo integrale su Dire.

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