Si alzano le prime voci contrarie al progetto di velocizzazione della linea ferroviaria Adriatica che ridurrà di un’ora dei tempi di percorrenza tra Bologna e Bari, passando per Pescara e altre stazioni abruzzesi.

A intervenire è ora il presidente regionale dell’associazione Assoturismo Confesercenti, Gianluca Grimi, con una lettera indirizzata ai Presidenti delle Regioni interessate dall’intervento.

“La prima cosa da chiarire è che non si tratta di un arretramento, cosa che sarebbe anche discutibile, e che chiedono anche comuni come Francavilla, Silvi e altri, ma di un semplice bypass. Vale a dire che Giulianova vedrebbe la linea precedente nelle medesime condizioni infrastrutturali attuali con in più un’altra linea che attraverserebbe il suo territorio”, spiega Grimi.

“Il bypass previsto infatti, nello studio di prefattibilità del Mit sarebbe lungo 16,5 km, dei quali 10,3 in galleria e 4,2 di viadotti. Il percorso inizierebbe dopo la stazione di Alba Adriatica, attraverserebbe la statale adriatica con un primo viadotto per continuare con una lunga galleria che buca la collina di Tortoreto.

Lo sbocco di questo tunnel avverrebbe a ovest del viadotto autostradale del Salinello. A quel punto, un secondo imponente viadotto porterebbe la linea ferroviaria in corrispondenza di una ulteriore galleria che bucherebbe le colline di Mosciano e Giulianova fino a giungere nella zona sud ovest di quest’ultima, tra Villa Volpe e Colleranesco.

Da lì, un terzo viadotto lungo oltre due km porterebbe la linea ferrata dalla parte di Cologna Spiaggia nei pressi di Colle Magnone per raccordarsi, sempre attraverso un viadotto, alla linea ferroviaria esistente in zona Borsacchio. Tutto ciò per guadagnare meno di tre minuti con un costo di un miliardo e mezzo, attualizzando i costi previsti 2021 con quelli attuali così come scrive Rfi stessa nel progetto”.

Attacca dunque Grimi: “ad inquietare profondamente a questo punto non è solo la discutibile convenienza economica del progetto, o il probabile depotenziamento dello scalo giuliese che ora è la porta della provincia di Teramo, ma soprattutto la sostenibilità ambientale dell’opera.

Il bypass deturperebbe, in modo irreversibile, il paesaggio dell’intera area tra Alba Adriatica e Roseto, coinvolgendo pienamente Tortoreto, Mosciano e Giulianova. Tali località infatti si ritroverebbero a dover fornire territorio, lasciandosi deturpare il paesaggio collinare, a rendere più difficile la vita dei cittadini dei luoghi interessati, senza avere sostanzialmente nulla in cambio che non sia un danno ambientale irreversibile.

No, davvero così come è posto il progetto va ampiamente ridiscusso nella migliore delle ipotesi. Se RFI deve spendere quel miliardo e mezzo, lo può ampiamente investire nel miglioramento e nell’ammodernamento delle infrastrutture della linea esistente”.

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