"Il livello di resilienza mostrato da FS e dalle società del Gruppo ha consentito l'offerta di un servizio utile alla collettività, anche per quanto attiene alla rapida risposta all'emergenza sanitaria con presidi e spazi attrezzati, nonché al mantenimento dell'operatività sul fronte della circolazione delle merci".

Questa la valutazione contenuta nella relazione sulla gestione di Ferrovie dello Stato approvata dalla Corte dei Conti che nell'esaminare i risultati di bilancio del 2020 estende poi l'attenzione alle ultime novità adottate dal Gruppo FS con un giudizio che evidenzia una "prospettiva dinamica legata sia alle modifiche statutarie, che incidono in modo significativo sull'organizzazione dell'intero Gruppo, sia al nuovo Piano industriale, per un disegno integrato volto alla realizzazione concreta del trasporto intermodale".

Il peso del gruppo FS nel PNRR viene considerato 'significativo' - si tratta di un impegno di 25 miliardi di euro - e per questo la Corte ha esaminato i progetti più rilevanti per l'Alta Velocità, guardando lo stato di realizzazione e le prospettive del medio periodo, ponendo grande attenzione sulla ripartizione dei finanziamenti.

"Sul fronte delle recenti modifiche statutarie introdotte nel maggio 2022 - afferma la Corte dei Conti - si è rilevata un'importante distribuzione delle Società operative in quattro poli: infrastrutture, passeggeri, logistica e polo urbano. La scelta di individuare società capogruppo per ogni polo - ha osservato la Corte - potrebbe rivelarsi impegnativa soprattutto per il polo infrastrutture, che vede RFI come capogruppo e, quali componenti, Anas e Italferr (quest'ultima particolarmente caratterizzata dalla sua competenza tecnica), sottoposte, secondo lo statuto e le norme vigenti, alla direzione e al coordinamento della prima".

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