Una analisi tanto dettagliata quanto - a vedere i loro dati - disarmante sulla situazione delle ferrovie in Lombardia.
La fa la Repubblica secondo la quale "i minuti di percorrenza delle tratte non hanno subito evoluzioni da cinquant'anni a questa parte".
Per il quotidiano "i treni negli anni '70 percorrevano le distanze tra città e capoluoghi in tempi non molto diversi da quelli di oggi. Per alcune tratte, anzi, c'è stato persino un peggioramento di performance.
Prendiamo il caso di un pendolare che nel 1972, esattamente cinquant'anni fa, da Varese voleva arrivare al lago di Como. Impiegava un'ora e cinque minuti. Oggi ci vogliono tre minuti in più. Senza contare eventuali ritardi, i tabelloni di Trenord indicano che il viaggio dura un'ora e otto minuti. Lo stesso vale per la tratta Milano — Como: 55 minuti nel 1972, contro i 57 attuali".
Stesso "destino per chi da Milano voleva arrivare a Brescia: 44 minuti di distanza segnavano allora i tabelloni orari. Oggi, i treni regionali ci impiegano un'ora e sei minuti.
I pendolari che da Brescia si dirigevano a Cremona, ci mettevano 57 minuti ad arrivare a destinazione. Attualmente i treni regionali percorrono la stessa distanza in 58 minuti. Da Sondrio a Lecco, nel 1972, c'erano due ore e tre minuti di distanza. In alcune fasce orarie, oggi, i treni i impiegano persino due ore e 33 minuti. Sono previste, però, per la salvezza dei pendolari, linee con qualche fermata in meno, per cui la distanza si accorcia a un'ora e 38 minuti.
Da Milano a Novara, una delle linee più battute oggi, nel 1972 la distanza era fissata a 32 minuti. Anche qui, un lieve peggioramento per i viaggiatori di oggi, a cui toccano sette minuti in più di treno. Da Milano a Bergamo, invece, le cose sono rimaste simili: 55 minuti nel 1972 e 48 minuti oggi. Anche se ci sono linee che percorrono la tratta in più di un'ora, con qualche fermata intermedia in più".
Per fortuna non tutto è nero, qualche chiazza di bianco per la Repubblica ci sarebbe. "Sulle distanze più corte, invece, qualche miglioramento negli anni c'è stato. La Milano-Saronno che oggi, in 12 minuti, collega le due destinazioni, nel 1972, era lenta quasi il doppio (20 minuti di distanza). Lo stesso vale per il breve tragitto da Gallarate a Busto Arsizio, che oggi in treno si percorre in cinque minuti, contro i nove di cinquant'anni fa".
Il presidente della Regione, Attilio Fontana, confermerebbe.
La rete ferroviaria "è vecchia e non è mai stata aggiornata. In certi tratti non è né elettrificata né raddoppiata. Avevamo raggiunto all'inizio del 2019 — dichiara Fontana — un accordo con RFI affinché si facessero una serie di investimenti: noi per la parte dei treni stiamo investendo due miliardi".
L'accordo prevedeva "investimenti da 14 miliardi di euro in sette anni ma per ora non è iniziato nessun lavoro, forse solo quelli del raddoppio Mantova-Milano. In tre anni non è stato fatto quasi niente".
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