Il trasporto ferroviario merci affronta ogni giorno nuove sfide soprattutto nel periodo post Covid.

Ne parliamo con Angelo Cotroneo, Segretario Regionale UilTrasporti Lombardia e Responsabile Nazionale UilTrasporti delle Imprese Ferroviarie Merci, nell'intervista concessa a Rosario Calia.

RC: Cotroneo vorrei subito ringraziarla per la concessione di questa ulteriore intervista a quasi 3 anni dalla precedente. 
Abbiamo attraversato situazioni a dir poco difficili in tutti i settori dovuti al Covid19. Vorrei sottoporle delle domande mirate. Far capire ai lettori ed appassionati del settore se in questo biennio di pandemia il settore merci su ferro ha subito trasformazioni ed eventualmente quali.

AC: Durante il biennio della pandemia il brand merci in tutte le sue tipologie di trasporto non ha subito trasformazioni, nei fatti il sistema ha retto bene e vi è stato un aumento del trasportato su ferro!

RC: L'utilizzo del treno come mezzo di trasporto delle merci, sfruttando al meglio l'intermodalità ferro/gomma, sia in Italia sia verso l'estero si è sempre fermato all'11% anche in piena pandemia?

AC: La quota in Italia è migliorata di poco, ad oggi si è arrivati a circa il 12%, quota che secondo me non aumenterà nel breve.
Anzi c'è il pericolo che possa diminuire per una serie di fattori quali la guerra in Ucraina, l'aumento del costo dell'energia, le materie prime bloccate in Cina, l'economia statunitense ferma, anzi in discesa, un mercato molto instabile che nei fatti risente dei fattori citati prima.

RC: Nuove Imprese Ferroviarie uguale nuovi investimenti o stimoli per il settore con conseguente nuova forza lavoro a beneficio del Pil interno, grazie anche a Terminal (Hub) nuovi o adeguati agli standard europei (binari di terminalizzazione di 750 mt di lunghezza per aumentare il tonnellaggio trasportato)?

AC: Nuove IF non vuol dire necessariamente nuova occupazione. A mio avviso il mercato è drogato in quanto sono presenti piccole imprese che creano solo dumping e non credo che si abbia un impatto sul Pil.
Sicuramente il famoso Treno Merci Europeo nel momento in cui la maggior parte delle linee del nostro paese risponderà agli standard europei, oltre al miglioramento della connettività dei porti e dei retroporti, aumenterà la produttività delle varie Imprese Ferroviarie ed inevitabilmente avrà un impatto sulla nostra economia e sulla famosa transizione ecologica di cui si parla tanto. 

RC: PNRR, sfida aperta? Un concreto slancio al settore. Quali sono le opere strategiche per il paese Italia da portare a termine o cantierizzare?

AC: Sicuramente vanno portati avanti con determinazione tutti quegli interventi infrastrutturali che permettono di fare circolare il famoso Treno Europeo in gran parte della rete ferroviaria ed arrivare al 2026 con una rete modernizzata, ovviamente non tralasciando gli interventi che riguardano il sud del paese dove sono stati destinati ingenti risorse sia per il trasporto merci e sia per l'AV.
È importante che gli interventi camminino di pari passo sia per ammodernare la rete ferroviaria e sia per l'accessibilità ai porti elettrificando le banchine oltre ad adeguare le stesse ai 750 metri.  Necessita inoltre lo sviluppo di una mobilità sostenibile e la decarbonizzazione del sistema trasporti, in linea con gli obbiettivi e le misure del pacchetto “Fit for 55”.

RC: Il Terzo Valico che effetti avrà sull'aumento del trasporto merci?

AC: Il Terzo Valico è un'opera importante che va ad inserirsi in una delle famose linee TEN-T, sull'asse Genova-Rotterdam. 
La sua apertura non fa altro che portare benefici, anche al trasporto delle persone, in quanto verranno ridotti i tempi di percorrenza da Milano a Genova.
Necessita, per sfruttare al meglio l'apertura del Terzo Valico, trovare risorse per il quadruplicamento dell'intera tratta da Tortona a Milano Rogoredo, altrimenti si rischia di non avere benefici per il trasporto merci visto che in particolare la linea Pavia-Milano ha un flusso di treni regionali ben cadenzato e di conseguenza verrebbe meno quella spinta di aumento dei treni merci sull'intera tratta dovuto ai famosi colli di bottiglia già presenti nel nodo di Milano!

RC: Sig. Cotroneo un'ultima battuta prima di lasciarla al suo lavoro. Ottobre è un mese importante. Da 9 anni va in scena a Milano un convegno da lei ideato e fortemente voluto con un solo slogan, “La Cura del Ferro”, al quale partecipano i player del mondo ferroviario e non solo. Potrebbe darci qualche piccola anticipazione o novità al riguardo? 

AC: Il 28 ottobre faremmo la nona edizione del convegno dedicato alla cura del ferro. La novità è soprattutto nell'approccio che diventa inevitabilmente sistemico. L'obiettivo è quello di approfondire, viste le risorse del PNRR, i vincoli della transizione ecologica, le prospettive di sviluppo del sistema logistico. Nei fatti ci sarà un tavolo di confronto, di ascolto e di dibattito tra Imprese Ferroviarie e i loro clienti.

RC: La ringrazio per il tempo concessomi.

 

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