La tristissima vicenda delle due sorelle investite da un ETR 500 mentre si trovavano inopportunamente sui binari nella stazione di Riccione ha inevitabilmente sollevato polemiche e mostrato come ancora la cultura ferroviaria nel nostro Paese sia assolutamente insufficiente.

Non ci riferiamo all’evento specifico, per il quale per il rispetto di tutti è meglio rimanere in silenzio pur avendo le idee ben chiare sulle responsabilità, quanto a come le persone "comuni" pensano sia possibile evitare che un evento simile si ripeta.

La prima proposta via social viene da Maria che propone di realizzare sui marciapiedi delle stazioni dei Passaggi a Livello che si attivino quando sta per arrivare il treno. Passaggi a Livello per persone, sia chiaro, non per auto.

Qualcosa di simile ma ancora più drastica la propone Franco che ipotizza invece delle vere e proprie "barriere" che salgono velocemente all’arrivo del treno per riscendere poi altrettanto velocemente al passaggio dello stesso.

Oltre al fatto che si tratterebbe di vere e proprie ghigliottine, forse entrambi dimenticano che in Italia ci sono circa 2.200 stazioni solo nella rete di RFI, ognuna con almeno un marciapiede da attrezzare.

Ogni considerazione sulla fattibilità dell’idea è semplicemente inutile.

Giovanna, invece, chiede che vengano messe ovunque le barriere tra un binario e l’altro per evitare l’attraversamento.

Questa idea sarebbe più percorribile, non fosse che all’estero le stesse sono spesso sotto accusa perché creerebbero una “trappola” per coloro che sono già sui binari e non sarebbero messi in condizioni di darsi alla fuga velocemente in caso di arrivo di un convoglio.

C’è poi Alessandro che in compagnia di molti altri internauti suggerisce di far rallentare a 30 km/h i treni in ogni stazione attraversata.

Un’idea improbabile se si considera che solo tra Bologna e Ancona, dove è accaduta la disgrazia, sono presenti oltre 30 impianti. Continui rallentamenti e accelerazioni porterebbero a incrementi nelle percorrenze mostruosi.

Qualcosa di diverso la propone Alessio secondo il quale ogni stazione dovrebbe avere dei binari lontani dai marciapiedi per far passare i treni in transito.

In alcuni impianti la soluzione sarebbe tecnicamente fattibile ma decisamente poco praticabile su tutta la rete ferroviaria.

Per Lucia, invece, dovrebbero esserci due linee del tutto separate, una per i treni che fermano e una per i treni che non fermano. Anche in questo caso qualcosa di paragonabile esiste, se pensiamo alle linee AV, ma ovvio che una divisione così netta è ipotizzabile solo non sapendo come funziona realmente l’esercizio ferroviario e quale sia la situazione della nostra rete.

Soluzioni ancora più drastiche le propongono poi Emanuele e Francesco. Per il primo ogni transito di ogni singolo treno in ogni singola stazione dovrebbe essere presenziato dal personale delle ferrovie mentre per il secondo sarebbe un incarico che dovrebbe addirittura essere affidato all’Esercito.

Anche in questo caso si ignora probabilmente il contingente di esseri umani che dovrebbe essere dispiegato per una simile operazione considerando tutte le stazioni italiane, contingente che peraltro è sempre più ridotto grazie o forse a causa dell’automazione.

Come i lettori avranno a questo punto capito, le soluzioni proposte sono tutte impensabili, tecnicamente infattibili o dai costi abnormi per quanto possano essere senza prezzo le vite umane.

Forse alla fine le sole parole sensate sono quelle che ha scritto un ferroviere su Facebook: “È vietato attraversare i binari. Esistono appositi sottopassaggi o sovrapassaggi. Ad ogni transito esiste annuncio vocale per avvisare di allontanarsi dal binario. Sui marciapiedi sono verniciate strisce gialle entro le quali siamo in sicurezza.

Per cui occorre il rispetto delle regole, come attraversare le strade sulle apposite strisce".

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