Ancora ottimi risultati per il Porto di Trieste.
Archiviata una stagione di continue problematiche connesse ai container, dovute dapprima ai lockdown in Europa e successivamente ai blocchi ai porti cinesi, ora la situazione sembra funzionare nello scalo giuliano, col Molo VII capofila: luglio 2022 ha registrato una nuova crescita, con un netto +20%.
I dati inoltre comunicano un progressivo aumento anche del ro-ro, tramite l’autostrada sul mare con la Turchia, che segnala un +10%. I principali ostacoli, accorsi durante il mese appena trascorso, sono stati l’emergenza incendi sul Carso, capace di bloccare per un giorno intero i traffici ferroviari e successivamente di ridurre drasticamente i trasporti via gomma e via ferro verso i bacini di mercato, specie italiani, e la chiusura della ferrovia Pontebbana per lavori di manutenzione. Chiusura tuttavia programmata da tempo e per la quale lo scalo giuliano si era attrezzato con tracciati alternativi.
Si registrano invece rilevanti difficoltà per quanto concerne le rinfuse liquide: la SIOT ha annunciato un calo del -10% connesso sostanzialmente alla chiusura di una delle maggior raffinerie dell’Austria, la Schwechat.
Il colosso, capace di raffinare 10 milioni di tonnellate all’anno di petrolio grezzo, ha avuto un “incidente meccanico” a inizio giugno e riaprirà a breve, entro l’ultimo quarto dell’anno.
È pertanto lecito ipotizzare che il calo dei traffici proseguirà anche ad agosto, in attesa che la raffineria torni a pieno regime.
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