Il presidente della Regione Toscana, Eugenio Giani, non ci sta e commenta duramente l'ennesimo rinvio dei lavori per la realizzazione del tunnel per l’Alta Velocità.
"Non è un problema toscano o fiorentino – dice Giani – ma di uno snodo fondamentale per il sistema ferroviario nazionale". "Tutta Italia – insiste – è tappezzata dei cartelloni pubblicitari che scommettono sul collegamento fra Roma e Milano in meno di tre ore, e a Firenze le Ferrovie non riescono nemmeno ad avviare i lavori per i binari sotterranei dell’alta velocità? E’ incomprensibile!".
Giani e il sindaco di Firenze Dario Nardella sono già al lavoro per organizzare un incontro con i vertici delle Ferrovie "ci avevano garantito un iter più veloce proprio grazie al finanziamento diretto di FS (900 milioni) – aggiunge il governatore – ora chiederemo che con l’Ad di Ferrovie Luigi Ferraris e l’Ad di RFI Vera Fiorani sia presente il ministro dei trasporti Giovannini, anche se è in ordinaria a amministrazione".
Giani e Nardella avevano ottenuto l’avvio dei lavori nel prossimo settembre dopo una serie di incontri con Ferraris e con lo stesso ministro Giovannini, mentre Fiorani non si era mai sbilanciata. Adesso il problema è la gara d’appalto, che si farà solo a metà agosto, con i costi delle materie prime lievitati.
"Il mancato inserimento della TAV nelle opere finanziate con il PNRR è un errore strategico – insiste Giani – si è preferito privilegiare i collegamenti verso l’Adriatico". Giani è pronto a fare il tutto per tutto per difendere i diritti della Toscana.
"Non possono chiederci di ospitare il rigassificatore a Piombino per far fronte alla crisi energetica fronteggiando le proteste nell’interesse nazionale e poi andare così platealmente contro l’interesse della Toscana. Tireremo fuori gli accordi di programma già sottoscritti pronti a chiedere rimborsi spesa e compensazioni per i danni al territorio".
Intanto "indietro non si torna". Per le centinaia di milioni già spesi e per il grande scavo a Belfiore già realizzato. "Chiederemo tempi certi – insiste – perché il vantaggio per Firenze non è solo il risparmio di 6 minuti sulla fermata, ma lo sviluppo della rete dei binari regionali per stimolare l’uso di quella che sarà una metropolitana di superficie.
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