Sul taglio delle corse previsto da Trenord, e sugli inevitabili disagi causati ai pendolari in Lombardia, ora interviene anche Legambiente.
«Il cambiamento climatico in corso da tempo, è ora di attrezzarsi per gestire gli effetti sulle infrastrutture. RFI, Regione Lombardia e Trenord non hanno una visione sul lungo periodo, non basta aspettare che piova per risolvere i problemi di gestione».
Questa l’accusa mossa dall'associazione ambientalista. «Per molti – dicono da Legambiente – il viaggio tra casa e lavoro è diventato peggio di un’odissea».
«Il balletto di responsabilità tra RFI e Trenord non serve certo a risolvere la situazione. È insostenibile la posizione di Regione Lombardia che non riesce a imporre una svolta alla sua controllata, a dimostrazione che nessuno ha una visione di lungo periodo rispetto alle ripercussioni che il clima avrà in futuro su tanti aspetti della vita quotidiana, compresi i trasporti», sottolinea Barbara Meggetto, presidente di Legambiente Lombardia.
«Bisognava arrivare preparati a gestire una condizione che sempre meno è straordinaria: estati più torride potrebbero non essere più un’eccezione. Esiste e un piano d’emergenza climatica per i trasporti lombardi per attrezzare infrastrutture e mezzi? Inoltre, alla luce della crisi energetica che stiamo affrontando e che perdurerà rischiamo un pericoloso circolo vizioso: il trasporto pubblico potrebbe essere una valida alternativa per gli utenti rispetto all’auto privata i cui costi aumentano soprattutto a causa dei rialzi dei carburanti».
Da qui il timore di Legambiente che se il servizio pubblico non sarà adeguatamente gestito, ci si troverà nuovamente ad affrontare un aumento del traffico veicolare e di conseguenza degli inquinanti che hanno effetti climalteranti. «Dovremo anche in questo caso rivolgerci speranzosi al cielo aspettando che piova per risolvere la situazione?».
Poi una riflessione sulla gestione del trasporto ferroviario. Nonostante in Lombardia il servizio sia il più capillare e con prestazioni tra le più efficienti del Paese, come rilevato dall’ultimo rapporto Pendolaria di Legambiente, i disagi permangono.
«I disservizi di questi giorni non sono degni di una regione che si fregia di rappresentare una delle eccellenze d’innovazione non solo a livello nazionale. È necessario che Regione Lombardia segni un cambio di passo, nell’ottica di aumentare la qualità del trasporto ferroviario e non solo. Se controllata e controllore continuano ad essere della stessa famiglia, come si può dare una svolta? Non è più il tempo delle giustificazioni, occorre agire» conclude Meggetto.