Mauro Moretti, ex amministratore delegato di Ferrovie dello Stato e Rete Ferroviaria Italiana, è stato condannato a 5 anni nel processo di appello bis per la strage ferroviaria di Viareggio di 13 anni fa.
Nel primo appello Moretti era stato condannato a 7 anni, mentre in questo nuovo processo disposto dalla Cassazione la Procura generale aveva chiesto 6 anni e 9 mesi.
A differenza che nei precedenti gradi di giudizio, in questo processo Moretti non ha rinunciato ad avvalersi della prescrizione. La Corte d’Appello di Firenze, quindi, ha dichiarato estinto per prescrizione il reato di omicidio colposo, seguendo le indicazioni della Cassazione.
La condanna di Moretti riguarda quindi altri capi d’imputazione: disastro ferroviario colposo, incendio e lesioni colpose. La Corte ha escluso la colpa dell’omessa disposizione della riduzione della velocità dei convogli merci, uno dei profili colposi su cui la Cassazione aveva chiesto di valutare nel merito.
“La sentenza è molto deludente – ha commentato l’avvocata Ambra Giovene, che ha difeso Moretti – Una condanna a 5 anni per un processo senza prove è veramente un teorema e questo non può che dispiacerci. Tradisce un’interpretazione di questa storia che non è quella reale. Leggeremo le motivazioni. Ci aspettavamo tutt’altro: ritenevamo che la sentenza della Cassazione abbia offerto spazi di interpretazione molto più ampi rispetto a quelli definiti oggi”.
Nello stesso procedimento sono stati condannati anche altri manager: Michele Mario Elia (ex ad Rfi) e Vincenzo Soprano (ex ad Trenitalia) a 4 anni, 2 mesi e 20 giorni; Mario Castaldo (direttore Divisione Cargo Trenitalia) a 4 anni. Sono condanne più basse di quanto richiesto dalla procura generale.
Assolti, invece, altri due manager delle Ferrovie, ovvero Emilio Maestrini (Trenitalia) e Francesco Favo (Rfi).
Soddisfatto della sentenza Tiziano Nicoletti, uno degli avvocati dei familiari delle vittime: “Un verdetto soddisfacente perché ha confermato la condanna dei vertici delle Ferrovie dello Stato tra i quali Moretti ed Elia e le gravi responsabilità sulla omissioni sul controllo dei vagoni che arrivano dall’estero”.