L'ARST, l'azienda regionale sarda trasporti, non aveva risorse sufficienti per sistemare le vecchie locomotive, le carrozze e le automotrici degli anni trenta che aveva ereditato quando nel 2010 aveva inglobato le Ferrovie della Sardegna.
Non solo. La norma, poi, è cambiata e il fatto per il quale i vertici della azienda erano stati inquisiti non è più ritenuto reato.
Per questa ragione il giudice del Tribunale di Cagliari, Gianluigi Dettori, ha assolto gli ex amministratori dell'Arst Francesco Nicolò Marras, Chicco Porcu e Roberto Neroni, accusati dal pm Andrea Vecca della violazione degli obblighi di conservazione dei beni storici ed artistici.
Terminata l'inchiesta della Procura, dopo il sequestro dei mezzi e un decreto penale di condanna da 11 mila euro, i tre dirigenti dell'azienda dei trasporti della Sardegna avevano presentato opposizione con l'avvocato Carlo Pilia.
Nei gironi scorsi - come riporta l'Unione Sarda - c'è stata la sentenza che ha fatto cadere le accuse.
Nel febbraio 2021 la Guardia di Finanza e i Carabinieri di Cagliari su ordine della Procura avevano sequestrato oltre 70 macchine storiche, tra cui anche una automotrice degli anni trenta.