Nel caso in cui la Lituania non revocherà il blocco al transito delle merci tra Kaliningrad ed il resto della Russia, quest'ultima si riserva il diritto di agire in difesa dei propri interessi.
È quanto riportato in una nota del ministero degli Esteri di Mosca, nella quale si dà conto della convocazione dell'incaricata d'affari lituana Virginia Umbrasene, alla quale è stata espressa "la forte protesta in connessione con un bando imposto da Vilnius senza una precedente notifica alla Russia sul transito ferroviario di un'ampia gamma di beni verso la regione di Kaliningrad attraverso il territorio della Lituania".
"E' stata chiesta l'immediata cancellazione di queste restrizioni", si legge nella nota, nella quale si avverte che "finché non riprenderà pienamente il transito commerciale tra la regione di Kalinigrad ed il resto del territorio russo attraverso la Lituania, la Russia si riserva il diritto di agire in difesa degli interessi nazionali".
Secondo quanto denunciato in precedenza dal portavoce del Cremlino, Dmitry Peskov, la decisione della Lituania è illegale e senza precedenti. "Questa decisione è davvero senza precedenti ed è dovuta alla decisione dell'Unione Europea di estendere le sanzioni al transito. Consideriamo anche questo illegale".
Peskov ha dichiarato che la situazione attuale è "più che grave" e la risposta russa alla decisione lituana arriverà dopo "un'analisi molto approfondita" che sarà condotta nei prossimi giorni. Allo stesso tempo, il portavoce del Cremlino non ha risposto alla domanda se il Governo russo abbia ricevuto indicazioni dalle autorità di Kaliningrad su possibili misure di ritorsione.
In seguito alle sanzioni europee contro la Russia, le ferrovie lituane hanno notificato alle ferrovie della regione di Kaliningrad limiti al transito di un certo numero di merci dalle regioni russe, in una misura che colpisce il traffico verso l'enclave baltica, stretta fra Polonia e Lituania.
Secondo Anton Alikhanov, governatore di Kaliningrad, viene in tal modo colpito il 40-50% del transito di merci, specie per quanto riguarda metalli e materiali da costruzione. Costituire "un corridoio" fra l'enclave e il resto del paese, come richiesto da molti alla televisione russa, significherebbe un attacco militare contro Lettonia e Lituania, due stati membri dell'Ue e della Nato.
Mosca punta piuttosto ad aggirare il divieto di transito via ferrovia potenziando i trasporti marittimi tra Kaliningrad e San Pietroburgo.
Come chiarisce il ministro degli Esteri della Lituania Gabrielius Landsbergis, a margine del Consiglio a Lussemburgo, lo stop imposto dalla Lituania ad alcune merci trasportate attraverso il suo territorio dalla Russia all'enclave russa di Kaliningrad, o viceversa, è un effetto delle "sanzioni Ue che sono in vigore dal 17 giugno. Non è la Lituania: sono le ferrovie lituane che informano i clienti che merci sottoposte a sanzioni, come l'acciaio e altre merci che contengono minerale di ferro, non possono transitare per la Lituania".
"E' una misura - sottolinea Landsbergis - presa in consultazione con la Commissione Europea e in base alle linee guida della Commissione. Sono state diffuse informazioni false, e non è la prima volta, da parte delle autorità russe, ma sono lieto di poterlo spiegare. A questo punto, poco meno della metà delle merci che attraversano la Lituania sono nella lista delle sanzioni Ue. Questo non vuol dire che tutte sono sanzionate ora: per alcune ci sono dei periodi di transizione. Per esempio il petrolio inizierà a fine anno, in dicembre", conclude.


