Strada tutta in salita quella che dovrebbe trasformare la ferrovia Roma - Giardinetti in tramvia.
Ad ostacolare la nascita di quella che è già stata chiamata linea G c’è l’apposizione di un vincolo archeologico.
La questione non è da poco visto che porterebbe al ripensamento del progetto che, come ha spiegato l'assessore alla mobilità Eugenio Patané “obbliga l’amministrazione a rispettare delle caratteristiche tecniche, a rispettare i modi e le forme” che erano alla base del bando aggiudicatosi da Roma Capitale.
La questione è appunto ora resa più difficile dal parere contrario espresso durante la conferenza dei servizi.
I vincoli sarebbero addirittura due, uno è per la tratta iniziale nei pressi della stazione Termini che va da via Giolitti a Porta Maggiore e l'altro è per quello che va da Giardinetti a Tor Vergata.
La futura linea G, secondo il progetto contemplato nel piano urbano della mobilità sostenibile (PUMS) dovrebbe patire da piazza dei Cinquecento all'entrata della stazione Termini ed arrivare al Policlinico di Tor Vergata. Proseguir poi per i luoghi che saranno interessati dal Giubileo fino raggiungere la Banca D'Italia.
Ora, come ovvio, l'amministrazione sta lavorando per capire se ci sia un modo per superare i vincoli.
“Auspichiamo una rapida risposta perché – ha commentato il democratico Giovanni Zannola durante la commissione – più si va avanti e più si dilungano i tempi per realizzare l’intervento” che dovrà comunque servire a rispondere alle domande di mobilità di un quadrante “con un bacino d’utenza di 250mila persone” ha ricordato la presidente d'Aula Svetlana Celli “che soffre pesanti carenze sul piano dell’infrastruttura legate al trasporto pubblico”.