"L'Europa è il campo di gioco per l'alta velocità e le merci. FS deve sfruttare questa appartenenza e l'ha già fatto lanciando, per esempio, il treno Milano-Parigi su cui abbiamo sempre grande successo. Tanto che siamo vicini a lanciare un'iniziativa analoga anche sulla tratta Monaco-Berlino".

Lo ha detto Luigi Ferraris, amministratore delegato del gruppo partecipando a un forum con Il Sole 24 Ore e Radiocor Plus secondo quanto rilanciato da FIRSTonline.

"L'intenzione è quella di crescere 'in modo oculato' e il peso dell'estero sul nostro fatturato passerà dall'attuale 10% al 15% sul totale dei ricavi del gruppo, arrivando a circa 5,5 miliardi".  

Non tutto rose e fiori, tuttavia.

"Il caro materiali avrà un impatto di circa il 30-35% sui costi preventivati dalle Ferrovie dello Stato per gli investimenti previsti dal Pnrr".  

"Al momento, secondo le nostre prime stime, il caro materiali pesa per 7 miliardi sulla vita intera dei progetti che andranno riassorbiti. Quindi, in questo momento, dobbiamo mettere in sicurezza il Pnrr – che per noi vale 24 miliardi – e le condizioni per farlo ci sono, su questo c'è un ampio impegno. È chiaro che il tema dell'aumento dei prezzi rimane, ma personalmente sono convinto che non durerà a lungo", ha proseguito il numero uno di FS.

Proprio per questo motivo FS ha deciso di rivedere in corsa, senza al momento bloccarle, i listini alla base di due gare per quasi 1 miliardo di euro complessivi, relativi al potenziamento della linea Palermo-Catania, ha spiegato Ferraris, aggiungendo che il primo obiettivo del gruppo è lanciare, nella seconda parte del 2022, a partire da giugno, tutte le gare necessarie per rispettare la scadenza al 2026 del Recovery, scontando un effetto prezzi che va dal 20%, che è la quota già riconosciuta dal Decreto aiuti, al 30%.

"Finora le merci sono state 'figlie di un Dio minore' in FS ma ora puntiamo a un potenziamento molto forte". A questo scopo è dedicato il polo di business "Logistica", volto a raddoppiare la quota di merci su rotaia entro il 2031.

"Con una quota pari all'11%, l'Italia è oggi fanalino di coda in Europa, dove la media del trasporto di merci su rotaia viaggia intorno al 20%" aggiunge l'AD. Con capogruppo di settore che sarà Mercitalia Logistics, gli investimenti previsti sono circa 2,5 miliardi.

Per sviluppare il rapporto con le città c'è poi il polo "Urbano", con capogruppo la società Sistemi urbani. La priorità sarà gestire e rigenerare il patrimonio immobiliare del gruppo, con un investimento da 1,5 miliardi concentrato in circa 24 milioni di mq di suolo in aree limitrofe a strade e ferrovie.

Altra novità riguarda Wi-Fi e rete 4G che sbarcheranno su tutti i treni ad Alta Velocità entro i prossimi 18 mesi.

"Si tratta del primo tassello di un piano ambizioso che abbiamo chiamato 'gigabit rail & road' e che punta a dotare di Wi-Fi tutta la rete ferroviaria e quella stradale accanto ai binari. Ci sono 10mila chilometri di strade contigue all'infrastruttura ferroviaria che dobbiamo considerare".

"L'obiettivo - ha aggiunto Ferraris - è potenziare la fibra ottica passiva che già corre lungo le nostre infrastrutture piazzando 40-45 coppie lungo i 17mila chilometri di rete e posizionando una serie di ripetitori per migliorare il segnale a bordo di tutti i treni, inclusi in futuro regionali e intercity".

L'idea è anche quella di offrire "un servizio anche a quanti operano in prossimità della ferrovia. E c'è un grande interesse, tra gli altri, dei coltivatori diretti che vogliono poter sfruttare la fibra per tutta una serie di servizi, a partire dall'irrigazione programmata".

I primi dialoghi sono già stati avviati. "Stiamo già parlando con gli operatori dell'infrastruttura e delle telecomunicazioni per capire come realizzarlo. E con Coldiretti abbiamo già firmato un memorandum che prevede anche questo. Inoltre abbiamo già parlato di questo progetto con i ministri competenti. L'investimento previsto è compreso tra 1,6 e 1,8 miliardi".

Fonte FIRSTonline

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