Il Piano Industriale 2022-2031, presentato da Luigi Ferraris, Amministratore Delegato di Ferrovie dello Stato Italiane, sancisce la nascita di un nuovo Polo Urbano nell’organizzazione del business aziendale.

Ad esso è affidato il compito di realizzare le infrastrutture necessarie per garantire spostamenti in ambito cittadino sempre più intermodali ed ecosostenibili, rendere sempre più attrattive e accessibili le stazioni, considerate non più funzionali al solo trasporto in treno, ma veri e propri hub di mobilità condivisa, e valorizzare in chiave sostenibile le aree e le infrastrutture dismesse, non più utili alle attività ferroviarie.

In questo contesto, il Gruppo FS sta lavorando per trasformare le stazioni in centri di interscambio tra treno e altri mezzi di trasporto, collettivi e a basso impatto di CO2. Ne sono un esempio i diversi accordi e le partnership intraprese con i servizi di car e bike sharing in varie città, per scoraggiare l’utilizzo del mezzo privato fino all’ultimo miglio.

In prossimità delle stazioni, delle strade e delle ferrovie, si contano circa 30 milioni di metri quadri di spazi che possono essere utilizzati per produrre energie pulite, corridoi verdi, piste ciclabili e aree di sosta. All'interno della Stazione Centrale di Napoli è di prossima inaugurazione (dopo quella di Milano) un parcheggio multipiano che si presenta come un hub per la mobilità green: al suo interno sono previsti servizi di car sharing, punti di ricarica elettrica e area di sosta per viaggiatori e cittadini.

Nelle grandi città italiane, responsabili per il 40% dell’utilizzo di energia prodotta e del 70% delle emissioni di gas a effetto serra, il Gruppo FS sta portando avanti progetti di recupero per un riutilizzo virtuoso degli asset dismessi, facenti parte del suo patrimonio immobiliare e fondiario e situati in prossimità delle stazioni o dei centri cittadini.

A Milano, ad esempio, è in atto in questi anni il più grande processo di urbanizzazione in Italia e tra i più rappresentativi in Europa: si tratta di sette ex scali ferroviari dismessi per un totale di 1 milione di metri quadrati che saranno restituiti alla collettività con funzioni diverse. Ad esempio, lo scalo di Porta Romana vedrà nascere il villaggio Olimpico 2026 mentre quello di Greco-Breda sarà il primo quartiere di social housing a zero emissioni.

Sempre all’insegna del green e funzionali a un’utilità sociale sono anche i restanti 5 scali Rogoredo, Farini, San Cristoforo, Porta Genova e Lambrate, dove per quest’ultimo è prevista la realizzazione di un grande parco pubblico di circa 41.500 mq con percorsi ciclabili, alloggi di edilizia sociale e servizi per il quartiere.

Anche le stazioni non più funzionali all’esercizio ferroviario devono poter diventare nuovi luoghi di incontro e per questo sono coinvolte in progetti di recupero e valorizzazione. Gli spazi inutilizzati vengono concessi in comodato d’uso a enti locali e associazioni onlus, per rinascere con un nuovo ruolo, garantendo la custodia del bene e del suo uso pubblico.

A oggi sono 418 le stazioni che, d’intesa con le organizzazioni locali, consentono lo svolgimento di attività benefiche e solidali, di rilancio turistico del territorio o che ospitano servizi a favore dei cittadini.

Per la realizzazione e la gestione degli asset, saranno avviate partnership con differenti operatori. Invece, riguardo la gestione integrata dei parcheggi del Gruppo FS, questi passeranno da 84 a 250, contando su 20.000 posti auto in più e su una crescente presenza dei punti di ricarica elettrica. 

Infine, con l'obiettivo di progettare, realizzare, finanziare e gestire infrastrutture per la mobilità sostenibile urbana, il nuovo Piano prevede lo sviluppo di centri di eccellenza che offrono servizi chiavi in mano a città di medie e piccole dimensioni  (tra i 100.000 e i 400.000 abitanti).

Fonte e Foto 1 FS News

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