È vero, non è la prima volta che recitiamo il "de profundis", ma nelle altre circostanze per un motivo o per l'altro c'è sempre stato il sistema per rimettere il Salmo in soffitta.

Stavolta, però, l'evidenza è sotto il naso di tutti ed è impossibile da ignorare.

Se il Covid (nostro malgrado) ci ha "regalato" un paio di anni di rinvio, quella del 2022 sarà probabilmente l'ultima estate degli ultimi treni "di una volta".

Il sentiero, ve detto, è stato tracciato già da un bel po', con i materiali degli anni '80 e '90 che già oggi "stentano" a trovare ancora una collocazione, ma l'estate che sta per aprirsi sarà certamente l'ultima per diverse tipologie di mezzi.

Il perché è presto detto. La nostra rete ferroviaria si sta riempiendo sempre di più, giorno dopo giorno, di nuovi treni, con un cambiamento che non si è forse mai visto prima.

Solo considerando Rock, Pop, Caravaggio e Donizetti siamo già ampiamente oltre i 250 nuovi treni in circolazione con consegne di altri esemplari che si susseguono settimanalmente e sono destinate a durare ancora per parecchi mesi.

Il tutto, peraltro, non solo per il gestore nazionale, ma anche per le compagnie "secondarie" che una volta erano quelle che si caratterizzavano per i rotabili più vetusti e che ora mirano a svecchiarsi con una facilità disarmante.

Se tutto questo non fosse sufficiente, mancano ormai poche settimane al vedere in servizio regolare anche i vari Colleoni e Blues che sono destinati a dare una "spallata" anche a categorie di mezzi finora meno interessate dalle novità.

Questa estate, insomma, sarà senza dubbio l'ultima per molti rotabili che ci hanno accompagnato finora, tra i quali le ALe 724 e le ALe 582 ma anche le carrozze a Due Piani ancora attive con Trenord.

Tutto questo sarà accompagnato da un forte ridimensionamento anche di altri gruppi tra i quali le D.445, le ALn 668, le ALn 663, le ALn 776 e le ALe 642 ma anche le carrozze a Piano Ribassato e le Medie Distanze, entrambe sempre più oggetto di accantonamenti e demolizioni.

Insomma, una gran fetta dei mezzi che hanno fatto la storia recente delle Ferrovie dello Stato sono destinati alla pensione e restano solo pochi mesi per poterne ancora immortalare le gesta.

Mesi nei quali saluteranno definitivamente il servizio regolare anche le E.655/E.656 che lasceranno il testimone a un altro Gruppo che non è destinato a rimanere in vita a lungo, le E.652.

Forse le ultime macchine figlie di una concezione diversa di realizzare locomotive.

La prossima estate rischia di vedere dunque sopravvivere pochi nuovi gruppi di rotabili, certamente molto comodi e pratici per l'utenza ma abbastanza anonimi per gli appassionati.

In quello che, però, è un passaggio inevitabile nella storia dei trasporti su rotaia.

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