Cambia la sentenza sul deragliamento di Andora del 17 gennaio 2014 che aveva coinvolto l'Intercity 660 Milano - Ventimiglia.
Erano stati infatti condannati a due anni il costruttore della terrazzina e il tecnico che aveva effettuato i controlli sulla stabilità e a 1 anno e 8 mesi il dirigente della Ferservizi Spa. Ora però la Corte d'Appello di Genova ha ribaltato tutto e li ha assolti.
Il deragliamento, col treno carico con 200 persone rimasto miracolosamente in bilico, era stato causato dalla caduta di oltre duemila metri cubi di terra e rocce piombati sulla linea ferroviaria.
Secondo i consulenti del pubblico ministero (rafforzati anche dall'esito della perizia disposta dal Gip) lo smottamento che aveva provocato il deragliamento del treno era stato causato, oltre alle piogge abbondanti avvenute nei giorni precedenti alla frana, dalla presenza di una terrazza adibita a parcheggio.
I consulenti della difesa avevano invece sostenuto il contrario, concentrandosi sul fatto che le violenti precipitazioni dei giorni precedenti avevano "caricato le falde acquifere" sotto il versante che è stato poi interessato dal cedimento e che la frana era un evento non prevedibile e improvviso.
Quelle poi le motivazioni, dopo il ricorso in Appello degli avvocati difensori dei condannati che avevano presentato delle memorie e delle perizie, che hanno portato alla svolta e al ribaltamento della sentenza di primo grado.
In Tribunale a Savona erano stati assolti i proprietari della struttura.