Effetti collaterali dell'invasione russa dell'Ucraina.
A causa della guerra, il Centro di Riparazione Locomotive di Daugavpils (DLRR) in Lettonia sarà costretto a licenziare almeno 300 lavoratori, cosa che non esclude la possibilità futura di congelare o interrompere completamente le operazioni.
La società osserva che dalla fine di febbraio la situazione finanziaria del DLRR è stata messa a rischio a causa della guerra in Ucraina.
Il motivo è che la stessa ha fornito servizi al gruppo ucraino Metinvest e, a causa della complicata situazione del paese, questa società non è stata in grado di trasferire pagamenti per coprire servizi per un valore totale di oltre 8 milioni di euro.
I rappresentanti del DLRR sottolineano che senza un meccanismo di sostegno immediato ed efficace, ci saranno conseguenze che avranno un impatto non solo su Daugavpils ma sull'intero paese nel suo insieme.
Gli stessi rappresentanti rendono noto che l'azienda è una delle più grandi società di produzione nella regione di Daugavpils e conta attualmente 642 dipendenti.
Essa svolge una cooperazione su scala nazionale e internazionale con una media di 360 partner regolari. Negli ultimi dieci anni la DLRR ha pagato al bilancio statale della Lettonia 28,593 milioni di euro sotto forma di tasse. È anche un'importante società di esportazione (il 95% dei beni/servizi viene esportato).
Senza aiuti di Stato, la dirigenza sarà costretta ad avviare licenziamenti di massa, lasciando almeno 300 persone senza lavoro e incidendo sulla vita di altre 1.000.
In secondo luogo ci sarà una reazione a catena per almeno 70 dei 360 partner summenzionati. L'azienda, inoltre, non esclude la possibilità di congelare le operazioni o di chiudere completamente, perché il ripristino di un tale centro di manutenzione dopo l'arresto non è affatto facile.
La società rileva di non aver mai ricevuto aiuti di Stato e di essere sempre stata in grado di mantenere operazioni e posti di lavoro per un gran numero di residenti della regione anche sotto la pressione di fattori esterni.
La fabbrica è stata in grado di superare due anni di crisi da Covid-19 grazie al supporto degli azionisti e persino di effettuare investimenti per continuare le operazioni dopo la crisi energetica iniziata nel novembre 2021, anche se da allora le spese sono aumentate di quasi l'85%. Questo è il motivo per cui gli aiuti di Stato sarebbero decisivi.
Fonte Baltic News Network