Parole che delineano il futuro quelle rilasciate da Luigi Ferraris, AD di FS su MilanoFinanza.
Estrapoliamo quelle più interessanti partendo dalla situazione di FS sul fronte del trasporto a due anni dallo scoppio della pandemia con una situazione ancora molto complessa.
"Novembre e dicembre scorsi stavano dando segnali positivi, ma a gennaio abbiamo registrato un nuovo rallentamento, con un 30 - 40% di viaggiatori in meno rispetto ai livelli pre-Covid e, mediamente, una riduzione del 10% di forza lavoro che ha colpito anche settori delicati come quello del personale viaggiante. Solo negli ultimissimi giorni abbiamo qualche lieve segnale di ripresa, ma siamo ancora ben lontani dai livelli del 2019".
Proprio in seguito alla pandemia il Gruppo dovrà scegliere la strada da seguire che inevitabilmente ne viene influenzata.
"Bisognerà capire come cambieranno le abitudini di vita e di lavoro, quanto le aziende continueranno a utilizzare lo smart working e gli incontri in videocall. Queste trasformazioni dovranno guidarci anche nelle scelte strategiche e condurci, ad esempio, a migliorare la connettività di bordo su tutti i treni, da quelli ad Alta Velocità ai Regionali. Nelle settimane scorse abbiamo siglato un accordo con Tim, capofila di altri operatori TLC per offrire un livello di servizio affidabile e stabile sulla tutta la rete AV".
Inevitabile parlare di investimenti.
"Stiamo parlando di circa 24 miliardi che coprono sia progetti in fase avanzata sia altri in fase autorizzativa che potranno beneficiare delle accelerazioni impresse dal governo ai relativi iter. Abbiamo già speso ad oggi, con RFI, più di 2,5 mld, oltre il 10% delle risorse assegnateci dal PNRR. Ma ricordiamoci che il Piano Nazionale finanzia parte dei progetti, non progetti interi, e a quei finanziamenti vanno aggiunti gli investimenti in essere e quelli che fanno parte degli accordi di programma.
Oggi i cantieri aperti si concentrano al Sud sulla Napoli-Bari e sulla Palermo – Catania- Messina, in Liguria sul progetto unico nodo di Genova e Terzo Valico, poi da Brescia verso Padova sulla trasversale AV Torino – Venezia. In fase preliminare, ne cito alcuni, abbiamo il primo lotto della Salerno-Reggio Calabria e poi gli interventi sulla Pescara – Roma e la Orte - Falconara, la Circonvallazione di Trento. Abbiamo bandi di gara che, tra già lanciati e da lanciare, a fine aprile raggiungeranno un controvalore di circa 5 miliardi".
Il tutto con uno sguardo alla sicurezza.
"A novembre è stata aggiudicata una gara da 500 milioni per l’ERTMS in quattro regioni e pubblicato il bando da 2,7 miliardi di euro per l’implementazione di questa tecnologia in tutta Italia. Inoltre il Pnrr destina 700 milioni per riqualificare 54 stazioni del sud, di cui 9 hub intermodali. Alcuni cantieri sono già pronti a partire nei prossimi mesi".
Novità che ben conosciamo sono in atto e sono attese per i pendolari.
"Intanto pensiamo al servizio: sicurezza, efficienza, puntualità, connettività a bordo, comfort. Questo passa anche attraverso il rinnovamento della flotta. La nostra controllata Trenitalia ha siglato contratti di servizio con quasi tutte le Regioni di durata fino a 15 anni. Nei prossimi 5 saranno consegnati circa 450 moderni treni Rock, Pop e Blues, per 4 miliardi di euro".
Altro punto importante è la sostenibilità.
"Il treno è già oggi il mezzo di trasporto più sostenibile e green. Ma non ci fermiamo, proseguiamo nell’elettrificazione delle linee, oltre 1500 km, dove manca faremo circolare entro l’anno il nuovo treno regionale Blues, con alimentazione elettrica, diesel e a batterie. E stiamo studiando anche una mobilità ferroviaria a idrogeno, certo non è semplice da realizzare, ma la direzione è presa".
Uno sguardo va anche al piano industriale dove si parla anche di treni storici e notte.
"Lo presenteremo ad aprile. Avrà un respiro decennale, e viaggerà su un ordine di investimenti della grandezza di 10 miliardi l’anno, solo per l’infrastruttura ferroviaria, alla quale dobbiamo aggiungere quelli di Anas per le strade. L’obiettivo è favorire le sinergie tra le varie anime presenti all’interno del gruppo FS. Abbiamo attività di realizzazione e progettazione di infrastrutture, ma siamo presenti nella mobilità sostenibile e ci muoviamo in una logica di pianificazione sempre più integrata degli orari, tra rotaia e gomma. E non solo dove a dialogare sono due società del Gruppo come Trenitalia e Busitalia, ma anche facendocene promotori ovunque anche attraverso una piattaforma tecnologia digitale avanzata. Dobbiamo pensare poi all’offerta turistica. A valorizzare ulteriormente i treni storici che stanno esercitando un crescente fascino e permettono di riscoprire e valorizzare itinerari e territori meno noti. All’insegna di un turismo lento che sta facendo riaccendere l’interesse anche per i treni notte".
La discussione verte poi sull'autonomia energetica.
"Un altro punto forte del Piano sarà la valorizzazione o la riconversione a tal fine di spazi e siti sia ferroviari sia stradali. Abbiamo ben 30 milioni di metri quadri di spazi disponibili che potranno essere utilizzati oltre che per il core business anche per produrre energia con impianti da fonti rinnovabili, solari in particolare. Sui tempi di realizzazione, una previsione realistica è sfruttare l’arco di piano decennale, ma già dal 2026, considerando i 12 mesi che solitamente richiede l’iter autorizzativo, potremo avere i primi impianti rinnovabili per uso interno. Del resto abbiamo un consumo annuo pari a 6 TWh, il 2% della domanda di energia elettrica in Italia, è un fabbisogno che se rappresenta una grande voce di costo costituisce un input e un’occasione di potenziale risparmio se troveremo il modo di auto-alimentarci, seppur parzialmente, e in modo sostenibile".
Le ultime due domande riguardano le sinergie con gli aeroporti e con la neonata ITA.
"Vogliamo portare i servizi ad alta velocità negli aeroporti, già il PNRR prevede nuove linee ferroviarie come a Orio al Serio e a Venezia. Stiamo parlando, ad esempio, con Aeroporti di Roma per lo scalo di Fiumicino per potenziare i collegamenti già esistenti da e verso destinazioni non servite da voli aerei. Dobbiamo anche creare corridoi alternativi per evitare congestionamenti e colli di bottiglia sulla rete ferroviaria. E forse ritornare al concetto di stazioni dedicate all’alta velocità, penso a Tiburtina per Roma e a Rogoredo per Milano, come soluzione per decongestionare i nodi. Abbiamo avuto interlocuzioni con ITA, ma non solo. Sarà molto utile sviluppare piattaforme comuni per offrire un biglietto unico, che agevoli il viaggio al turista. Per questo serve una piattaforma digitalizzata, alla quale seguiranno gli accordi commerciali, con le compagnie aree, ma anche tra treni alta velocità, regionali e bus".