Sono 25 i dipendenti addetti al servizio di ristorazione sui treni Intercity che rischiano di perdere il lavoro dal prossimo luglio.
I cosiddetti "Carrellini", sono i dipendenti della cooperativa l'Unibis che passano nei corridoi dei treni a lunga percorrenza con snack e bevande, e che rischiano ora di rimanere senza posto di lavoro, visto che il contratto nazionale scaduto è in fase di discussione tra ministero e Trenitalia.
"Ma se il rinnovo del contratto nazionale è abbastanza scontato, altrettanto non si può dire per il suo valore e il volume delle attività che verranno ricomprese - spiega all'agenzia Dire Laura Andrei, segretaria generale Filt Cgil Liguria - i primi a fare le spese di questa incertezza rischiano di essere I lavoratori più deboli, come queste 25 persone, non dipendenti diretti di Trenitalia e, anzi, legati a un subappalto del servizio nazionale di ristorazione".
Durante il primo lockdown, il servizio era stato soppresso sia per le regole legate al contenimento della pandemia, sia per la conseguente diminuzione di convogli e viaggiatori. Ma i ristori e gli ammortizzatori sociali avevano fatto la loro parte nel continuare a dare un sostentamento ai lavoratori.
Quando i treni sono tornati a circolare a pieno regime, però, il servizio di ristorazione a bordo con i carrellini non è stato ritenuto più così fondamentale, ed è ripreso solo parzialmente. Tanto che Trenitalia si dice sia intenzionata a sostituire tutto con delle macchinette self service sui vagoni.
Se saltasse il rinnovo dell'appalto, dopo la proroga fino a fine giugno, per i lavoratori potrebbe voler dire licenziamento collettivo. Ma I problemi riguardano anche i prossimi cinque mesi.
Il lavoro a bordo, anche a causa della soppressione dei Thello solo parzialmente reintegrata con nuovi Intercity, non è mai ripreso a pieno: l'anno scorso c'era la cassa integrazione covid per sostenere gli addetti che prendevano servizio a rotazione.
Ora, però, gli ammortizzatori sociali sono finiti, lo smaltimento delle ferie pure e la cooperativa non ha fatto richiesta di nessun altro tipo di cassa integrazione. "Per questo - conclude Andrei - chiediamo alla Regione Liguria di intervenire in qualche modo a sostegno di queste persone".
Venerdì è in programma un incontro con l'azienda. Augurando loro il massimo della fortuna ne ricordiamo simpaticamente l'importante impegno con una delle clip più famose da uno dei film di Aldo, Giovanni e Giacomo.