Dai prossimi anni per la linea ferroviaria fra Trieste e Mestre ci sarà una velocizzazione.

Il processo riguarderà però i soli treni di lunga percorrenza e sarà inferiore a quanto progettato nei piani connessi all’Alta Velocità in Friuli Venezia Giulia. A beneficiarne saranno soprattutto i treni merci, con una maggiore disponibilità di binari e vagoni; mentre chi invocava la risoluzione del collo di bottiglia della Ferrovia del Carso dovrà aspettare ancora. Una limitazione connessa a problematiche di carattere ambientale e a un minor numero di fondi; ma la cui mancata realizzazione rischia di compromettere quanto guadagnato dal Friuli e Trieste in termini di attrattività lavorativa e turistica.

RFI ha presentato l’istanza di avvio del procedimento di Valutazione di impatto ambientale per il rinnovo della linea fra Trieste e Mestre. Verrà quindi potenziata la Linea VeneziaTrieste con Posti di Movimento e Varianti di Tracciato. Previste inoltre manutenzioni per San Donà di Piave e Fossalta di Portogruaro e due rispettivi interventi per la Variante di tracciato Portogruaro e la Variante Isonzo.

La prima è ormai nota e aveva, a suo tempo, richiesto l’intervento del commissario straordinario Vincenzo Macello, avendo diversi elementi dalla difficile gestione. La seconda prevedrà invece anche un nuovo ponte. RFI ha esplicitamente inserito “le problematiche idrauliche dell’attraversamento sull’Isonzo” quale elemento chiave dell’intervento, avvertendo che lo scopo primario non sarebbe stato di velocizzare la tratta, ma di porla in sicurezza, con un occhio alla logistica.

Gli stessi nuovi Posti di Movimento sono mirati ai treni merci, con un potenziamento tecnologico, elettrico e di pura capacità di trasporto. Considerando i guadagni irrisori evidenziati dai giornali locali che oscillano tra i quindici minuti e i quattro rispetto alle tempistiche attuali, difficilmente si può parlare di “potenziamento” per la linea ferroviaria civile; piuttosto si tratterà di un intervento di carattere economico, volto ad accomodare parzialmente la necessità di infrastrutture ferroviarie degli Interporti e del Porto di Trieste.

L'articolo integrale su Trieste news.

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