La linea Santhià-Romagnano-Borgomanero-Arona tra le prime in lizza per il possibile ripristino del traffico.
Lo rende noto La Stampa secondo la quale entro fine mese la Regione firmerà con Trenitalia il contratto di servizio che, per 125 milioni di euro l’anno, per dieci anni, manterrà inalterati i livelli di servizio per i pendolari ma include anche l’arrivo di una quarantina di nuovi treni regionali veloci che da Torino raggiungeranno Milano attraverso Novara, e altre località del Piemonte e della Liguria.
«Il nuovo accordo - dice l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi - permetterà di aprire un ragionamento con la società del gruppo FS a cui abbiamo chiesto un tariffario aggiornato sui costi dei servizi che potrebbero essere offerti. Le priorità sulle linee eventualmente da riaprire saranno decise insieme al Consiglio regionale in base alle esigenze dei territori».
Le prime tratte su cui si aprirà una riflessione e la conseguente valutazione sono la Asti-Alba e la Arona-Santhià, tra le più utilizzate prima della soppressione, poi c’è la Novara-Varallo sulla quale c’è una forte mobilitazione anche politica per il ritorno all’operatività e su cui potrebbero essere utilizzati anche i fondi per le aree interne. Una delle opportunità per fare ripartire qualche linea soppressa è quella di candidarla per la sperimentazione dei treni all’idrogeno utilizzando i fondi del Pnrr.
Il Piemonte ha il vantaggio della presenza a Savigliano dell’Alstom, la multinazionale che fabbrica i nuovi convogli già in servizio nel Nord Europa.
L’associazione Ferrovia internazionale Torino-Svizzera ha colto subito l’occasione per mettere a disposizione di Regione e Ferrovie gli studi e gli elaborati prodotti proprio in vista del recupero e della valorizzazione della Santhià-Arona. «Abbiamo appreso con grande apprezzamento - dice il presidente dell’associazione, Achille Chiari - che l’assessore ai Trasporti della Regione ha dichiarato di mettere a disposizione, per i prossimi 10 anni, 15 milioni di euro annui per finanziare progetti in materia ferroviaria, tra cui la riapertura di alcune delle linee sospese nel 2012 tra cui la Arona-Santhià».
È un segnale importante, aggiunge Chiari ricordando che l’associazione vuole «favorire la mobilità sostenibile, per merci e persone; valorizzare il collegamento tra la Riviera e l’Europa centrale, utilizzando l’asse Torino-Santhià-Arona-Sempione, e riaprire e potenziare la tratta ferroviaria Santhià-Arona». Quest’ultima dovrebbe essere valorizzata anche in chiave turistica.