Periodo complicato usando un eufemismo per la ferrovia che arriva a Castellammare di Stabia.
Secondo quanto comunica oggi la Repubblica, starebbe infatti avanzando un'ipotesi che ne prevede la trasformazione in un percorso per un tram leggero. Alternativa utile più per spostamenti tra comuni vicini che non una soluzione per i pendolari e i turisti.
Sulla scrivania della ministra Mara Carfagna arriva il 15 gennaio un progetto che, con un investimento previsto di 33 milioni di euro, ripesca una vecchia idea di EAV.
Un tram con quattro fermate, che rischia di essere la pietra tombale per una ferrovia dal valore storico e dal potenziale strategico dal punto di vista turistico, la cui realizzazione sarebbe proprio a cura di EAV.
A Montecitorio, peraltro, è stato approvato nelle scorse settimane un ordine del giorno su proposta della deputata M5S Teresa Manzo che include la tratta, dismessa e trasformata in una discarica lungo i binari abbandonati da 10 anni, tra le 18 che Trenitalia potrebbe riattivare. Esattamente l’opposto di quanto, invece, previsto da sindaci e Regione.
Eppure rilanciare la ferrovia perduta sarebbe secondo Maria Cristina Napolitano del Comitato Scavi di Stabia un’occasione unica per il turismo culturale: "Penso ai viaggiatori del Grand Tour. Chi viaggia su quel tratto di Ferrovia fa la stessa esperienza. Ha un valore turistico in sé. E poi per i turisti dai tempi stretti potersi spostare con la certezza degli orari è essenziale. Pensare di affidare ad EAV questo obiettivo significa avere fallito prima di cominciare".
E avere rinunciato a rilanciare la ferrovia perduta come approvato in Parlamento, cancellando storia e futuro.
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