“È sconcertante dover ogni volta replicare a slogan ripetuti che arrivano da una parte della politica ligure per giustificare un’opera senza alcuna giustificazione come lo spostamento a monte della ferrovia nel Ponente ligure.

Ma talvolta la politica raggiunge livelli di creatività inarrivabile per portare improbabili ragioni a sostegno di un’opera che di ragioni non ne ha. Questo è il caso dell’assessore Berrino”. Ad affermarlo i rappresentanti del WWF Liguria.

“Per l’assessore lo spostamento a monte è una ‘grande occasione’? Dove sono le opportunità dello spostamento a monte? Dov’è questa grande occasione? – si chiedono dal WWF – Lo spostamento a monte nel ponente è stata la devastazione del servizio ferroviario nel ponente ligure e… l’occasione per isolare il territorio. Ospedaletti, Santo Stefano Riva Ligure, San Lorenzo Cipressa, Imperia Porto Maurizio, Cervo San Bartolomeo, Diano Marina sono le località della Liguria che non sono più raggiungibili grazie al progetto di spostamento a monte già realizzato.

Nei fatti, al di là della forma e delle stazioni nominalmente esistenti, 9 località che hanno perso il servizio ferroviario. Di quale occasione stiamo parlando? E a queste andrebbero ad aggiungersi Laigueglia, Ceriale, Loano e Borgio Verezzi con il progetto di spostamento tra Andora e Finale. E sappiamo benissimo cosa è successo alle località che in teoria la stazione ed il servizio non l’hanno perso: stazioni allontanate dai centri se non ‘delocalizzate’ nel nulla. Da Sanremo ad Arma di Taggia ad Andora”.

“Quale occasione è mai stata? Un’occasione per il turismo? Con realtà urbane oramai non più raggiungibili perché senza più una stazione e stazioni ‘superstiti’ decentrate, in stato di abbandono e preda del degrado come la stessa Sanremo, dove una volta arrivato un utente deve calcolare altri 10 minuti a piedi per raggiungere i binari? Ancora di pochi giorni fa una lettera di un turista che denunciava il degrado della stazione di Sanremo.

Degrado che è oramai ventennale, e coincide con la delocalizzazione della stazione nella posizione attuale. Dappertutto si lamenta la crisi del turismo nel ponente, ancora di recente gli albergatori di Diano Marina. Tutto questo non ha nulla a che fare secondo l’assessore al turismo con lo spostamento a monte della ferrovia? In una sola cinquantina di chilometri si sono perse nel ponente sei stazioni per nove località.

Con una logica di questo tipo, se venisse applicata anche alla riviera di levante, significherebbe eliminare (nei 44 chilometri che separano Sestri Levante da La Spezia) Riva Trigoso, Moneglia, Deiva Marina, Framura, Bonassola Vernazza, Corniglia, Manarola, e allontanare Levanto, Monterosso e Riomaggiore di chilometri e chilometri dai centri. Ovviamente una follia assoluta”.

WWF Liguria vuole poi “confidare all’assessore al turismo e ai trasporti della Regione tre piccoli ‘segreti’. ‘Passare da sei stazioni come sono le attuali a quattro, come nel nuovo progetto, rende più facile e veloce il tempo di percorrenza sulla linea Ventimiglia-Genova’. Non è mica necessario eliminare le stazioni, gentile Assessore, basta far circolare ulteriori treni che saltino delle stazioni.

In ogni caso 30 anni fa, prima dei ‘raddoppi’ nell’imperiese, a parità di fermate i treni impiegavano un tempo minore. ‘La Liguria è la regione italiana con il maggior numero di stazioni ogni tot km, ne abbiamo una ogni tre km circa. Non è possibile mantenere questa frequenza’ Così è la Liguria, caro assessore, e non è un problema, anzi, questa sì che è un’autentica opportunità, ed è il motivo per cui la Liguria ha il record di utenti del treno a livello nazionale, con il record di ricavi da tariffa, nonostante il servizio insoddisfacente in termini di offerta e tra le tariffe più elevate d’Italia, che la Regione ha ulteriormente aumentato nel gennaio 2022”.

E ancora, Berrino aveva detto che “per i servizi non è una questione tecnica, ma finanziaria. Se il Governo ci dà qualche decina di milioni di euro in più, compatibilmente con le esigenze della linea, i treni li mettiamo. Non è che questo dipende dal raddoppio o dal binario singolo”. Secondo il WWF Berrino “dà ragione a chi sostiene che l’incremento del servizio non è legato allo spostamento a monte. Premesso che nessuno è contrario ad un incremento del fondo trasporti, le confidiamo l’ultimo ‘segreto’: risorse aggiuntive può intanto metterle la Regione (cosa che fanno molte altre regioni) e per trovare nuove risorse basta ricontrattare il pessimo contratto di servizio firmato con Trenitalia fino al 2032, che a fronte di aumenti tariffari dell’ordine del 47% non prevede un solo chilometri in più di servizio nei prossimi 11 anni”.

“Ma non vorremmo che la nostra sembrasse una risposta solo all’assessore ai trasporti, turismo e lavoro della Liguria. Occorre finalmente una presa di responsabilità da parte della politica ligure nel suo complesso.

Lo spostamento a monte della ferrovia nel Ponente Ligure non è una grande occasione: è solo un enorme disastro per l’economia turistica, per gli utenti del servizio ferroviario, per l’ambiente, per il paesaggio e per l’economia agricola della Liguria. E rivedere le proprie posizioni, da parte di chi amministra la Regione e in regione, mettendo in discussione questo progetto devastante, è un segnale di responsabilità nei confronti delle generazioni future della Liguria”.

Fonte ivg.it

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