Ancora cattive notizie per gli utenti dei convogli regionali in Liguria.

I rincari dei biglietti per i pendolari e i visitatori sono già scattati con il nuovo anno: del 5% sugli abbonamenti e 8% sui biglietti ordinari. Ma il vero aumento toccherà ai visitatori non residenti in Liguria da marzo 2022. A partire da questa data infatti, il costo del biglietto del Cinque Terre Express subirà un aumento del 25% passando da 4 a 5 euro per ogni singola tratta. Il rincaro era già previsto e non sarà l’ultimo, aumenti progressivi sino a 6 euro a tratta nei prossimi 9 anni. 

“Attualmente il livello di pressione “fiscale” sul turista è estremamente pesante – spiega Gianni Capellini del consorzio In Manarola che fa parte del comitato dei ricorrenti al Tar -. Un visitatore deve pagare la tassa di soggiorno, la cinque terre card per visitare i sentieri e il biglietto del treno che per i pochi chilometri percorsi ha una tariffa senza pari non solo in Italia, ma nell’intera Europa”.

“In vista della ripresa del settore turistico questo incremento è dannoso e ingiustificato rispetto alle altre tariffe ferroviarie applicate in Liguria e in Italia. - Fabrizia Pecunia sindaco di Riomaggiore -. Chiediamo di posticipare l’adozione della tariffa e vogliamo capire perché devono essere sempre le Cinque Terre a finanziare il traffico ferroviario di tutta la Regione. Solo nel 2019 sono stati incassati da Trenitalia 22 milioni di euro, chiediamo di conoscere la redistribuzione di tali risorse”.

“Mentre il governo tenta di porre riparo al folle aumento delle bollette, qui aumentiamo il costo dei biglietti dei treni perché c'è da pagare il debito contratto dalla Regione nei confronti di Trenitalia per l’affitto dei 48 nuovi treni che a scadenza del Contratto di Servizio rimarranno di proprietà di Trenitalia e non della Regione. Forse perché è più semplice continuare a trattare una parte del territorio e dei cittadini liguri come un bancomat”. Dichiara in una nota il Comitato dei residenti, pendolari e operatori economici delle Cinque Terre ricorrenti contro il biglietto maggiorato.

Il malcontento per la decisione è espresso anche dalle associazioni di categoria spezzine: “Dopo due anni di pandemia da Covid 19 e una feroce crisi che ha colpito il settore turistico non sembra proprio il momento adatto per alzare il prezzo dei biglietti – commentano congiuntamente Confartigianato, Cna, Confcommercio e Confesercenti -. Va aggiunto che al momento non sono ancora stati comunicate le nuove tariffe estive delle Cinque Terre Card ed è prevedibile un ulteriore aumento. L'idea di una revisione del contratto era di fatto già emersa tra le associazioni a marzo scorso, quando erano stati pubblicati i dati degli incassi. La tariffa costruita così dal contratto di servizio favorisce proprio il turismo mordi e fuggi che sindaci, residenti e imprenditori contestano perché non permette una fruizione lenta e sostenibile più adatta ad un sito Patrimonio dell'Umanità Unesco”.

L'articolo integrale su Primocanale.it.

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