Anche il Piemonte si appresta a firmare il contratto di servizio con Trenitalia che in cambio di 125 milioni l’anno, per dieci anni, garantirà anche l’arrivo di una quarantina di nuovi convogli regionali per Milano, Genova, Savona e Cuneo.
Lo rende noto La Stampa, secondo la quale "La fine di una situazione di incertezza è stata resa possibile dal via libera del Consiglio regionale a una manovra finanziaria che destinerà 150 milioni in dieci anni ai servizi ferroviari portando il costo annuo del servizio da 110 a 125 milioni".
"Il nuovo accordo - spiega l’assessore regionale ai Trasporti, Marco Gabusi - ci permetterà di aprire un ragionamento con la società del gruppo Fs a cui abbiamo chiesto un tariffario aggiornato sui costi dei servizi che potrebbero essere offerti. Poi le priorità sulle linee eventualmente da riaprire saranno decise insieme al Consiglio regionale in base alle esigenze dei territori".
Il riferimento è alla sciagurata decisione di sospendere 12 tratte ferroviarie definite rami secchi avvenuta nel 2012 per mano dell'allora governatore leghista Cota.
Da allora forze politiche di tutti gli schieramenti e le associazioni ambientaliste hanno cercato di rimettere in discussione quella scelta scontrandosi, però, con un ostacolo economico visto che per ripristinarle tutte servirebbero almeno 30 milioni l’anno.
Gabusi, però, è convinto che adesso la cosa si possa fare ed è probabile che le prime tratte su cui si aprirà una riflessione siano la Asti-Alba, la Arona-Santhià, tra le più utilizzate prima della soppressione, e la Novara-Varallo dove c’è un forte pressing politico di sponda leghista per il ritorno all’operatività e su cui potrebbero essere utilizzati anche i fondi per le aree interne.
Una delle strade per cercare di ripristinare una o più linee soppresse è quella di candidarle per la sperimentazione dei treni all’idrogeno utilizzando i fondi del Pnrr. Il Piemonte punta molto su questa misura anche per la presenza a Savigliano di Alstom. Anche per la vicinanza territoriale con la fabbrica e con un possibile sito di rifornimento la Asti-Alba potrebbe far parte del dossier di candidatura.
Non è tutto, però, perché secondo La Stampa la Regione ha aperto due dossier con il ministero dei Trasporti per quanto riguarda i servizi ad alta velocità di Trenitalia. Il primo punta a ripristinare il collegamento Frecciabianca cancellato nel 2018 che da Torino via Alessandria e Asti portava a Bologna e alla riviera romagnola.
Il secondo riguarda i Frecciarossa che da Milano e Torino portano a Parigi. Treni veloci che fermano a Modane ma non a Oulx o Bardonecchia. Un servizio assicurato invece dai Tgv. Per la Regione deve farlo anche Trenitalia.
Da ultimo c’è la Torino-Ceres. I cantieri per la riqualificazione della linea dovrebbero terminare alla fine di quest’anno compreso il tunnel di corso Grosseto. Se così stanno le cose la linea dovrebbe essere aperta, compreso il collegamento con Caselle a gennaio del 2023. Resta da definire il passaggio della rete da Gtt a Rfi.