Il sindaco di Trieste, Roberto Dipiazza, è profondamente indignato per le nuove prescrizioni imposte da un recente regolamento proveniente da Ansfisa, che richiedono ulteriori interventi sulla storica linea del tram Trieste - Opicina, fermo ormai dal 2016.

Questo tram leggendario, fermato a seguito di un incidente tra due vetture, sembra destinato a rimanere inattivo a causa di questi nuovi obblighi che prevedono lavori aggiuntivi sia sulla linea che sul materiale rotabile.

Il regolamento, inviato dall'Agenzia nazionale per la sicurezza delle ferrovie e delle infrastrutture stradali e autostradali (Ansfisa), è il risultato di una commissione che includeva anche il Comune di Trieste.

Tuttavia, il Comune sostiene di aver già completato tutti gli interventi programmati e che le vetture biancoblù sarebbero pronte a riprendere il servizio.

Dipiazza, esasperato, ha minacciato di rivolgersi alla Procura, denunciando quella che definisce una burocrazia che rischia di impedire per sempre la ripartenza del tram.

Secondo il sindaco, è assurdo che un tram debba sottostare agli stessi rigorosi vincoli di sicurezza di un treno ad alta velocità, considerando la differenza sostanziale tra i due mezzi.

Anche l’assessore alle Politiche del patrimonio, Elisa Lodi, ha espresso preoccupazione, definendo "paradossale" la richiesta di nuove opere su tratti che non erano stati oggetto degli interventi post-incidente.

Il Comune vorrebbe quindi procedere solo con le migliorie già previste e avviare i lavori richiesti dal nuovo regolamento in una fase successiva, per evitare ulteriori ritardi.

La frustrazione è palpabile, soprattutto dopo otto anni di attesa, e il sindaco è deciso a non permettere che questa situazione comprometta la sua immagine politica costruita in decenni di servizio.

La speranza è che il confronto con Ansfisa permetta di trovare una soluzione che consenta la ripartenza del tram nel più breve tempo possibile.

Fonte Il Piccolo

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