Da qualche anno Trenitalia sta portando avanti uno svecchiamento del parco mezzi che sta mandando via per sempre gran parte dei rotabili "di una volta".
Qualcosa di simile avvenne anche in passato, in seguito alla legge 12 febbraio 1981 n.17 meglio conosciuta come "Programma Integrativo".
L'idea del Governo di allora era quella di svecchiare il parco mezzi che al tempo si basava esclusivamente su rotabili costruiti prima o subito dopo la Seconda Guerra Mondiale e di portare avanti contestualmente il potenziamento della rete.
Se su quest'ultimo punto il risultato fu piuttosto deludente, è proprio grazie a quella legge se nei decenni passati abbiamo avuto molti rotabili che oggi, ironia della sorte, stanno lasciando o hanno già lasciato il passo ad altri ancora più moderni.
Secondo quanto previsto dal Programma Integrativo sono state realizzate, tanto per cominciare, ben 340 locomotive elettriche a 3 kV.
In particolare fanno parte di questo raggruppamento i prototipi E.402.001-005, le E.632.017-066, le E.633.080-111 e 201-240, le E.656.401-550 e 551-608 e le E.652.001-006 che vengono realizzate al posto di altrettante E.656 di Sesta Serie.
È a questo programma, poi, che si deve la costruzione delle locomotive più discusse del parco mezzi delle Ferrovie dello Stato.
In questa circostanza, infatti, si decide l'acquisto delle E.491.001-019 e delle E.492.001-006 destinate a una rete monofase sarda che non vedrà mai la luce.
Ovviamente nel progetto di aggiornamento dei rotabili delle FS c'è spazio anche per la trazione termica e per questo vengono previste le D.445.1056-1150, le D.145.1011-1038 e le D.145.2021-2062.
Ii questo campo c'è spazio anche per la manovra con le 245.2238-2286, la 225.2101 costruita al posto della 245.2287 e le 214.4152-4301.
Tutto qui? Nemmeno per sogno, perché il "Programma Integrativo" va oltre, prevedendo anche acquisti di automotrici sia elettriche che Diesel.
Si dà così il via alla costruzione delle ALe 582.001-090 e dei rimorchi Le 562.001-068 e Le 763.101-122.
Per quanto riguarda il settore termico, invece, arrivano gli ordini delle ALn 663.1001-1016 e 1101-1204 ma anche delle ALn 668.3211-3250 e 3301-3340.
Non è però ancora tutto, perché contestualmente arriva il via libera per l'acquisto anche di 3.400 carrozze (principalmente MD ma anche UIC-X) e circa 16.000 carri merci di varia tipologia.
Una buona fetta della ferrovia conosciuta negli anni '80, '90 e anche 2000 è figlia, come ben visibile, di quel Programma che ha avuto il merito di portare le ferrovie italiane nell'era moderna con mezzi che rispetto a quelli precedenti erano tecnicamente molto più evoluti ma anche più accoglienti e maggiormente pensati a misura dei viaggiatori.
In tal senso fa quasi sorridere il pensiero che oggi quegli stessi mezzi sono a loro volta stati sostituiti perché non più in grado di rispondere alle esigenze dei clienti del 21° secolo.
Un segno evidente del tempo che passa e della ferrovia che si evolve.
Quel che lascia l'amaro in bocca e vedere quanti rotabili diversi allora si acquistavano per fare fronte alle diverse necessità del servizio mentre oggi si punta su poche collaudate piattaforme dal Trentino Alto Adige alla Sicilia.
Con un grande passo avanti per l'uniformità e per la praticità ma un enorme passo indietro per l'originalità.