Ricorre oggi il terzo anniversario dell'incidente al Frecciarossa 1000 a Livraga.
Il Frecciarossa 9595 era un collegamento operato da Trenitalia tutti i giorni feriali, con partenza dalla stazione di Milano Centrale alle ore 5:10 ed arrivo a Salerno alle ore 11:27.
Giovedì 6 febbraio 2020 il servizio era espletato con il convoglio Frecciarossa 1000 n.21.
Il treno è partito da Milano Centrale in orario, con a bordo 33 persone (28 passeggeri e 5 lavoratori del personale di bordo) e dopo il passaggio presso il P.C. Melegnano ha raggiunto una velocità di circa 290 km/h ed è arrivato, alle ore 5:34, presso il posto di movimento Livraga, situato nell'omonimo comune in provincia di Lodi, al km 166+252 della linea ad alta velocità Milano-Bologna.
Nei pressi del deviatoio numero 5, che ha lo scopo di mettere in comunicazione i binari dell'alta velocità (di corretto tracciato) con quelli del posto di movimento, che sono usati come binari di ricovero per mezzi di manutenzione di RFI, il treno è deragliato ad una velocità di circa 298 km/h.
L'unità di testa si è separata dal resto del convoglio ed è uscita completamente dai binari, ruotando di 180° e finendo prima contro alcuni mezzi di manutenzione stazionati su un binario di ricovero, a sinistra rispetto a quello di corsa, e infine, dopo aver sfondato una recinzione, adagiandosi su un fianco all'altezza del fabbricato di controllo del posto di movimento Livraga.
Uno dei carrelli, staccatosi dalla cassa, ha parzialmente abbattuto uno dei muri perimetrali dello stesso edificio.
Il resto del convoglio ha continuato per un breve tratto la sua corsa fuori dai binari, nello spazio tra il binario dell'alta velocità ed un altro binario di servizio. Dopo poche centinaia di metri, la carrozza 2 si è parzialmente ribaltata, bloccando la corsa delle restanti unità del convoglio.
L'incidente ha causato la morte dei due macchinisti e il ferimento di 31 persone a bordo, portate negli ospedali di Castel San Giovanni, Codogno, Crema, Cremona, Lodi, Melegnano, Piacenza e Pavia e all'ospedale Humanitas di Rozzano.
Le vittime sono i due macchinisti Giuseppe Cicciù, 51 anni e Mario Di Cuonzo, 59 anni.