L’11 settembre del 2001 il mondo rimaneva sconvolto dal crollo delle Torri Gemelle.
Le vicende di quei giorni sono note a tutti e non spetta certamente a noi ricordarle, piuttosto vogliamo prendere spunto da una data in cui tutti ricordano dove fossero per tornare con la mente alla situazione di allora delle ferrovie italiane.
Già, perché nel frattempo di anni ne sono passati parecchi e un episodio che ci sembra ancora così vicino appartiene in realtà palesemente a un’altra epoca, almeno ferroviariamente parlando.
Sfogliando l’orario di Trenitalia che allora andava dal 10 giugno 2001 al 26 gennaio 2002, di particolarità se ne ritrovano tante.
La prima è subito in copertina. Il logo sociale è già XMPR ma ancora nei vecchi colori e il costo del corposo fascicolo è espresso sia in Lire (7.500) che in Euro (3,87).
Le sorprese più interessanti, tuttavia, sono dentro. Già dalla mappa si nota subito l’assenza delle nuove linee ad Alta Velocità che siamo abituati a conoscere oggi. Niente Napoli – Roma, dunque, ma nemmeno Firenze - Bologna - Milano - Torino.
Per arrivare da Roma a Milano un Eurostar impiega ancora 4 ore e 30 contro le 3 ore e 20 di oggi, ipotizzando le medesime soste intermedie a Firenze e Bologna. Eurostar, abbiamo scritto, perché l’11 settembre 2001 le Frecce ancora sono lontane dall’arrivare come segmento, anche se gli ETR 500 già provano da anni ad accorciare l’Italia.
Assieme a loro viaggiano gli altri elettrotreni che possiamo definire di vecchia generazione come i Pendolino che tuttavia ancora non vedono nel loro folto gruppo gli ETR 600.
Tornando all’orario cartaceo, che peraltro oggi non si stampa nemmeno più, spiccano nelle prime pagine i fitti collegamenti internazionali che vedono servizi poi abbandonati come quelli con la Spagna, da Roma con la Francia e da Milano con il Belgio, tanto per citarne qualcuno, mentre Napoli è ancora unita a Monaco di Baviera con un notturno e Lecce a Zurigo.
Quest’ultimo treno, peraltro, è ancora uno di quelli con auto al seguito, nei bei tempi nei quali ancora questo servizio era attivo.
Tra le tante note di questi splendidi convogli, una risulta particolarmente anacronistica, quella che vede per alcuni treni il divieto di fumare a bordo.
Su quello la situazione rispetto a una volta è decisamente migliorata.
In un’epoca in cui le comunicazioni non si potevano fare più di tanto via web ma dovevano essere scritte in anticipo, spicca poi l’elenco dei treni speciali gratuiti per l’autodromo di Monza per il Gran Premio d’Italia che si sarebbe svolto solo 5 giorni dopo la tragedia di New York, il 16 settembre 2001.
Tra le altre inserzioni presenti nel fascicolo, spiccano il Club Eurostar, con tutti i suoi servizi e ormai estinto e la Carta Amicrotreno che permetteva di viaggiare a prezzo scontato su alcuni convogli indicati in orario, parimenti estinta.
La vera “perla” di un mondo e di una ferrovia che non c’è più, è invece alle ultime pagine dell’orario, in una cartolina dove Trenitalia annuncia di aver fatto un orario con Floppy e CD compatibile con Windows che al prezzo di 10.000 lire si può richiedere inviando per posta la medesima cartolina.
Lasciti di quella che oggi sembra preistoria.