A qualcuno piacciono per il loro aspetto insolito, altri li apprezzano meno per lo stesso motivo e per altri dettagli che non ne fanno certamente un treno degno di nota.
Il soggetto è sempre lui, l'ETR 700 che dopo un passato in Adriatica sta trovando nuovo spazio sulla linea che attraversa la Pianura Padana e rischia di finire anche in Slovenia.
Su questa tipologia di treni si è detto tutto o quasi.
Eppure, più passa il tempo, più vengono fuori dettagli che non sempre tutti conoscono.
L'origine del nome
I convogli erano stati acquistati per essere utilizzati con il marchio del servizio ferroviario Fyra.
Pur dovendo circolare tra Paesi Bassi e Belgio, venne scelta una parola, Fyra appunto, che è di origine svedese e significa quattro, come le città attraverso le quali i treni AnsaldoBreda avrebbero dovuto viaggiare: Amsterdam, Rotterdam, Anversa e Bruxelles.
Il nome del marchio fu creato dall'agenzia di marchi Globrands Naming & Strategy che in precedenza aveva anche dato vita a quello di Thalys.
A precisa domanda del perché fosse stato adottato un nome svedese per un treno che avrebbe circolato da tutt'altra parte (e anche per il relativo collegamento), fu dichiarato che il nome "era facile da pronunciare e trasmetteva orgoglio e fiducia in se stessi".
A vedere come sono andate le cose questa dichiarazione suona oggi come un presagio di sventura.
A parziale "toppa" fu detto che la pronuncia assomigliava alla parola olandese fier e a quella francese fière che significano entrambe "orgoglioso". Ottima decisione!
La scelta del frontale
L'estetica degli attuali ETR 700 si discosta da quella che siamo abituati a vedere sui treni italiani.
Il frontale è piuttosto tozzo e in qualche modo "sgraziato" per i nostri canoni e non dà l'idea di appartenere a un treno che può arrivare a 250 km/h.
Ma allora, perché è stato scelto questo muso così bombato?
Secondo una ricostruzione non ufficiale la motivazione è piuttosto semplice.
Le ferrovie dei Paesi Bassi, NS, avrebbero chiesto alla allora AnsaldoBreda di realizzare un treno che richiamasse il gusto estetico dei treni olandesi del passato come i Plan T, i Plan V o i 1700.
Se questo sia vero non lo sappiamo, certo è che vedendo la forma estetica di questi treni, è tutt'altro che impossibile.
Il frontale aperto
Gli ETR 700 girano col frontale aperto e il gancio a vista, cosa che contribuisce a dare al convoglio una forma decisamente "sgraziata".
Eppure, almeno nei disegni originali, il frontale doveva essere chiuso.
È probabile che lo stesso sia stato lasciato aperto dalle ferrovie dei Paesi Bassi e del Belgio per soccorrere i treni più velocemente, cosa che nei primi tempi dopo la consegna avveniva piuttosto di frequente.
Perché Trenitalia non li abbia chiusi non è invece a noi noto.
Magari un giorno lo farà, visto che questi treni hanno ormai trovato una ottima affidabilità e sempre più raramente è necessario "soccorrerli".
"Prendiamo 26 treni... anzi facciamo 12". "Sono 19, che faccio, lascio?"
La gara europea iniziale viene indetta per 26 treni e ad essa partecipano sei produttori di materiale rotabile.
A causa di vari nuovi requisiti STI, in parte sconosciuti, quattro di essi decisero di ritirarsi e lasciarono il cerino in mano ad Alstom e AnsaldoBreda.
Dopo che l'ordine fu ridotto da 26 convogli a 12, anche Alstom decise di ritirarsi dalla competizione lasciando il pallino nelle mani della sola AnsaldoBreda.
Poco tempo dopo, tuttavia, l'ordine fu nuovamente alzato a 19 treni, 16 per i Paesi Bassi e 3 per il Belgio.
Alstom si era ritirata perché 12 treni erano ritenuti troppo pochi per una costruzione ex novo.
Forse con 19 sarebbe rimasta in campo e ora la storia anche delle nostre ferrovie sarebbe andata diversamente.
Un treno, un numero incalcolabile di soprannomi
Gli attuali ETR 700 sono probabilmente i treni che hanno il maggior numero di soprannomi.
Il loro nome ufficiale è V250 per la loro velocità massima di 250 km/h ma come abbiamo visto sono subito stati chiamati "Fyra" dal marchio commerciale del servizio.
Nei Paesi Bassi, sono stati inizialmente amichevolmente ribattezzati "Albatros", almeno fin quando le cose non sono andate a carte quarantotto.
Successivamente, visti i problemi occorsi durante i test, l'animale è diventato meno "aggraziato" con i treni che sono stati soprannominati "Ornitorinco".
Terminati i contributi naturali si è quindi passati a quelli meno nobili diventando gli "Aspirapolvere".
Qui da noi si è direttamente tagliata la testa al toro affibbiando loro il nome di "Multipla", data la somiglianza con un prodotto FIAT che certamente non eccelleva per bellezza.