Sulla annosa vicenda dei passeggeri che non si sarebbero alzati per lasciare i posti che spettavano di diritto ai 25 disabili che li avevano prenotati spunta una nuova versione.

A fornirla con un comunicato stampa è HACCADE!, associazione no profit che ha organizzato il viaggio.

Spiega HACCADE!: "Lunedì 18 aprile siamo arrivati alla stazione di Genova Piazza Principe con un’ora di anticipo rispetto al treno regionale veloce 3075 delle ore 15.48 che avremmo dovuto prendere per recarci a Milano Centrale.

Il personale di assistenza ci ha proposto, in quanto possibili sovraffollamenti dei treni in generale, di viaggiare per mezzo di un autobus: proposta da noi rifiutata in quanto aventi diritto, come da Prenotazione e accordi presi (gruppo di 25 persone con disabilità e 5 operatori/operatrici).

Inoltre, dovevamo poter garantire la discesa di una persona del gruppo alla fermata di Milano Rogoredo, cosa che l’autobus ha comunicato di non poter permettere in alcun modo. 

Il treno è arrivato al binario colmo di passeggeri ammassati in piedi sia nei vagoni che nei passaggi tra una carrozza e l’altra, pertanto il personale ferroviario e l’assistenza ci hanno invitato ad aspettare per capire come poter risolvere la situazione. Sul binario è intervenuta la Polfer, ma non è stato possibile salire sul treno, poiché il treno viaggiava con almeno una carrozza in meno.

Come associazione ci teniamo a sottolineare che questo spazio doveva essere garantito prima della salita dei passeggeri e non riteniamo modalità adeguata ipotizzare la discesa di trenta passeggeri, in quanto non sarebbero potuti rimanere sul mezzo neanche in piedi. Riteniamo che il disagio causato a noi sia un disagio causato anche ai passeggeri dello stesso treno che, informalmente, ci hanno espresso dispiacere e difficoltà.

Il segnale del treno è stato chiuso e ha maturato un ritardo di mezz’ora circa o più, fino a che non ci è stato comunicato che non c’era soluzione eccetto quella di prendere un autobus dedicato. Siamo giunti a Milano più di due ore dopo l’arrivo previsto, in un autobus privo di servizi igienici e in condizioni climatiche non adeguate e senza informazioni su un luogo di arrivo preciso ipotetico in stazione Centrale (informazione necessaria per le famiglie delle persone del gruppo). L’autobus si è fermato in Piazza Duca D’Aosta in una fermata dei bus ATM.

Alla discesa non era presente nessuno: personale di assistenza o simili. La responsabile dell’ associazione coordinava telefonicamente gli interventi, parlando con riferimenti di Polfer e Trenitalia: a essi aveva spiegato la situazione e annunciato l’arrivo (avremmo dovuto avere assistenza anche a Milano Centrale, come da prenotazione).

Oltre a ciò, era impossibile recuperare le valigie in sicurezza, in quanto il portellone dei bagagli era affacciato alla strada e non al marciapiede. Abbiamo insistito con l’autista per richiedere un intervento dell’assistenza. Dopo averci detto di non avere contatti o informazioni al riguardo, ha contattato un responsabile (non meglio identificato) che ha riferito di non riuscire a comprendere dove ci trovassimo esattamente (nonostante indicazioni della responsabile del gruppo). 

La comunicazione è stata interrotta dall’autista che ha tolto alla stessa responsabile del gruppo il telefono, inveendole contro riguardo un presunto stato di disordine del bus (seppure sia stata posta attenzione da parte di tutti alla condizione dello stesso). Dopo un lasso di tempo in cui nessuno ha fornito assistenza al gruppo, né si è presentato sul luogo, le famiglie hanno provveduto a recuperare i bagagli in autonomia".

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