Il recente ritorno degli ETR 700 al posto degli ETR 460 in Adriatica ha posto due interessanti domande.

La prima riguarda il destino degli ETR 460 stessi, la seconda quello del segmento Frecciabianca di Trenitalia.

Banalmente partiamo dai primi.

Gli ETR 460 corrono sui binari italiani ormai dal lontano 1994, quando la nazionale italiana di calcio in difesa conta su Baresi e Maldini, il 10 è sulle spalle di un certo Baggio e in panchina comanda Sacchi. Sembra ieri ma è un milione di anni fa, nel calcio come in ferrovia.   

La loro forma moderna e, probabilmente, il fatto che abbiano avuto dei discendenti molto simili negli anni successivi, li fa forse sembrare più giovani, ma tra un Mondiale vinto e altri a cui non siamo nemmeno riusciti a partecipare, sono mezzi che vanno su e giù per la Penisola da ormai 28 anni.

Facendo un confronto un po' azzardato ma nondimeno efficace, gli ETR 450 sono entrati in servizio nel 1988 venendo ritirati nel 2014, dopo 26 anni di utilizzo (un treno fu "riesumato" per le festività fino al 6 gennaio 2015, ma sempre lì siamo). 

È senz'altro vero che la loro progettazione si basava su un concetto più datato, ma è altrettanto vero che gli ETR 460 ormai da diversi anni hanno visto ridursi le loro potenzialità, con l'eliminazione del pendolamento e il conseguente abbassamento della velocità massima raggiungibile.

Alla luce del fatto che Trenitalia ha ordinato treni più moderni e performanti, è dunque lecito attendersi in tempi relativamente brevi il ritiro dall'esercizio dei primi Pendolino di seconda generazione, cosa che, secondo alcune voci tutt'altro che confermate e da prendere quindi per quello che sono, potrebbe avvenire già col prossimo cambio orario estivo.

Del resto i loro servizi sono ormai ridotti al lumicino se si considera che, se non andiamo errati, essi sono utilizzati solo su sei coppie di treni, cinque che interessano la Tirrenica Nord tra Roma e Genova con relative "antenne" e una che li vede attraversare l'Appennino collegando la Capitale con Ravenna. Stop.

La sorte di questi treni, peraltro, ci porta al secondo punto, il destino dei Frecciabianca.

Il loro corso sembrava segnato già alcuni anni orsono, quando pareva che il segmento fosse destinato a sparire.

Poi le cose sono cambiate e lo stesso ha ricevuto una nuova linfa che tuttavia negli ultimi anni ha perso sempre più "smalto".

Detto dei collegamenti con gli ETR 460, sono invece solo tre le altre coppie con materiale ordinario che circolano sotto il brand Frecciabianca in Italia, due tra Milano e Ventimiglia e una tra Messina e Palermo.

Per riassumere, quindi, nove coppie in tutta Italia, un'inezia al confronto dei Frecciarossa e dei Frecciargento.

Quale sia il destino di questo segmento non è facile a dirsi, quel che è certo è che i fasti delle decine di collegamenti presenti fino a qualche anno fa sono ormai un lontano ricordo destinato forse a rimanere tale. 

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