"La fine dei lavori sull'infrastruttura della Roma Viterbo è prevista per luglio 2028".
A darne notizia è il comitato pendolari Roma Nord subito dopo l'incontro avuto con Ansfisa, l'agenzia per la sicurezza ferroviaria.
Tempistiche, nuovi treni e servizi sono stati i temi principali su cui si è discusso.
Il Comitato, di prima istanza, ha chiesto informazioni in merito all’arrivo dei nuovi treni, ai tempi di fornitura e all'autorizzazione al servizio passeggeri.
Ansfisa ha dichiarato che il primo treno prototipo arriverà da gennaio 2024, ma che occorreranno almeno 5 mesi per le procedure di autorizzazione e altri 2 per le prove tecniche di omologazione.
In pratica, fanno notare i rappresentanti del comitato: "per l’immissione in servizio passeggeri si possono stimare circa 12 mesi dall’arrivo del treno, mentre gli altri seguiranno a distanza di qualche mese l’uno dall’altro".
I nuovi treni, quanto agli impianti di sicurezza e di colloquio col sistema di gestione del traffico sulla linea, saranno dotati in via transitoria del sistema Train-Stop.
Con il completamento dell'infrastruttura si passerà al sistema ERTMS, che sarà quello definitivo per il controllo del traffico in linea.
'Il costruttore Titagarh Firema - dichiarano ancora i pendolari - che sta fabbricando i treni nuovi sia per la Roma Nord che per la Roma Lido dovrà fare richiesta di autorizzazione delle rotabili ad Anfisa insieme a gestore del servizio, ovvero Cotral il quale, va detto, ancora non ha ottenuto alcuna certificazione di idoneità di impresa esercente servizi ferroviari e opera ancora in deroga, avendo acquisito (a parere dei Comitati pendolari in maniera incompleta) gli asset dal precedente gestore, ossia Atac spa, a sua volta non in possesso di CIE, ma autorizzato in deroga in quanto gestore di linea ferroviaria ex-concessa.
Altro punto importante riguarda la lunghezza dei nuovi treni, che verranno costruiti a 4 vagoni, mentre la vecchia stazione capolinea di Flaminio ha banchine lunghe solo per 3 vagoni.
"Ansfisa - continuano dal comitato - ha dichiarato che a questo ci dovrà pensare il gestore del servizio, il quale dovrà attivarsi per tempo per poter far transitare i nuovi treni in sicurezza nella stazione attuale".
Insomma, avanti ma piano.
Alle continue lamentele dei pendolari si sta cercando di porre rimedio con opere di ammodernamento e ristrutturazione importanti.
Solo nel 2023 sono state oltre 7000 le corse soppresse.
Il comitato ha mobilitato i pendolari per portare l’attenzione del problema della Roma nord anche sulla tratta extraurbana che sta letteralmente scomparendo diventando, di fatto, una gommovia.