L’autista del camion potrebbe essere rimasto incastrato sui binari con il suo mezzo e non essere poi riuscito a liberarlo prima dell’impatto col Regionale da Sibari a Catanzaro Lido.

È l’ipotesi sulla quale la Procura di Castrovillari si starebbe concentrando per ricostruire la tragedia ferroviaria avvenuta lo scorso 28 novembre in località Thurio nel comune di Corigliano Rossano.

Proprio per avere conferme il procuratore capo Alessandro D’Alessio, che segue direttamente le indagini, ha ascoltato nelle scorse ore il macchinista del treno.

Un confronto che risulta determinante per capire cosa sia successo lunedì sera mentre era alla condotta della ALn 663.1188 che è deragliata dopo lo scontro terribile con il camion e che ha preso fuoco assieme al mezzo causando la morte della capotreno e dell’autista 24enne.

In particolare il macchinista, nel corso del confronto, dovrebbe aver chiarito agli inquirenti se avesse o meno ricevuto segnali di emergenza su quanto stava accadendo e provato a rallentare la corsa del treno regionale. Aspetti centrali dell’indagine che sono ancora avvolti da uno stretto riserbo.

Intanto, secondo quanto riporta La Gazzetta del Sud, sarebbero emersi i primi particolari dei sopralluoghi condotti dai tecnici della Procura di Castrovillari coadiuvati dal personale specializzato della Polfer, su precise indicazioni del capo dei pm Alessandro D’Alessio.

Secondo quanto è stato possibile conoscere, l’autista del mezzo avrebbe fatto di tutto per liberare il passaggio a livello dal suo camion rimasto incastrato tra i binari.

Avrebbe provato a disincagliare il mezzo azionando il telecomando per regolare la pressione delle gomme, senza però riuscirci, e sarebbe poi rimasto travolto all’arrivo del treno regionale.

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