"Aumentare il costo dei biglietti dei treni per i turisti alle Cinque Terre nei giorni di punta rischia di spostare i flussi turistici dal treno all'automobile o al battello, senza risolvere il problema della pressione subita dal parco nazionale patrimonio Unesco".

Questo il rischio paventato da alcuni partecipanti all'incontro tra Parco nazionale delle Cinque Terre, Regione Liguria e sindaci del comprensorio.

Sul tavolo la proposta di rivedere le tariffe del 'Cinque Terre Express' al fine di gestire meglio i picchi di domanda, come ad esempio nei fine settimana primaverili e non solo.

La proposta della Regione di aumentare i prezzi di biglietti del treno e la carta per accedere al treno e ai sentieri non ha però convinto il Parco e alcuni rappresentati del territorio.

"I dati indicano che circa il 70% dei visitatori arriva con il treno, il 15% su battello e meno del 10% con auto o moto. - ricorda la presidente del parco Donatella Bianchi -.

Se lo strumento degli aumenti tariffari è una leva per alleggerire i flussi vanno pensati in una logica di visione integrata perché la pressione non si sposti su un altro vettore, ad esempio sul trasporto su gomma, insostenibile per la conformazione orografica del nostro territorio".

Da questo aspetto è emersa la proposta di "variare le tariffe collegando gli aumenti ai periodi di massima affluenza".

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