La vicenda è stata sviscerata a sufficienza e non meriterebbe ulteriori approfondimenti, ma vale la pena tornare in argomento perché ci sono degli strascichi giudiziari.

A ricostruire, alla fine, quello che sarebbe successo sul famigerato Frecciarossa di Trenitalia è ancora una volta Il Fatto Quotidiano.

Il Ministro Lollobrigida e almeno una persona del suo staff sono saliti a Roma Termini sul Frecciarossa proveniente da Torino e diretto a Salerno. La destinazione era Napoli Afragola.

Il treno, già in ritardo di un’ora, ne ha accumulato ulteriore perché è stato dirottato dalla linea AV – dove c’erano problemi tecnici – sulla Cassino con un ritardo che è arrivato a toccare i 100 minuti.

Giunti poco prima di Ciampino il ministro si sarebbe alzato e si è rivolto al capotreno: "Salve, sono il ministro Lollobrigida, mi aspettano alle 14:40 a Caivano, ho bisogno di scendere".

È lì che si sarebbe attivata la filiera autorizzativa. Come conferma Trenitalia, il capotreno avrebbe contattato la sala operativa facendo presente da chi arrivasse la richiesta.

"La centrale – ha confermato Trenitalia – ha richiesto al Centro di Coordinamento della Circolazione di RFI la fermata straordinaria presso la stazione di Ciampino, all’altezza della quale il treno si trovava".

Nella sua ricostruzione dei fatti, Lollobrigida ieri ha voluto spiegare che "la fermata straordinaria era disponibile alla discesa di tutti, come da annuncio diffuso sul treno, e non solo per me".

Ma il punto, secondo il quotidiano, sarebbe proprio questo. Alla fermata straordinaria poteva scendere chiunque. Vero. O meglio, sarebbe potuto scendere, perché fonti informali del Fatto vicine al personale di Stazione dicono che dal Frecciarossa sono andati via solo il ministro e i suoi collaboratori, saliti poi sull’auto di servizio.

La domanda, a cui né il ministro né Trenitalia rispondono, è un’altra: la fermata straordinaria sarebbe stata accordata di fronte alla richiesta di chiunque? O solo davanti a "istituzioni alle prese con impegni istituzionali", come affermato dalla società dei trasporti?

Nella nota, Trenitalia rimanda al regolamento europeo 782 del 2021, che all’articolo 18 (Rimborsi e itinerari alternativi) dice che, di fronte a ritardi superiori a 60 minuti "offre immediatamente al passeggero la scelta tra le seguenti opzioni", tra cui "ottenere il rimborso integrale del biglietto", "ritornare al punto di partenza iniziale" e "proseguire il viaggio o seguire un itinerario alternativo, a condizioni di trasporto simili (…) appena possibile (…) o a una data successiva a discrezione del passeggero".

Trenitalia nella nota aggiunge che si parla di "fermate straordinarie per coincidenza/riprotezione dei clienti derivanti da gestione anormalità o circolazione perturbata". Soluzione, dice Trenitalia, negli ultimi 6 mesi adottata 207 volte.

Tuttavia, non è specificato (e non è previsto) che un cittadino comune possa chiedere una fermata straordinaria perché è più vicina a casa o perché qualcuno lo attende in automobile per un passaggio, se non c’è una coincidenza utile, in via collettiva, all’arrivo a destinazione. E la stazione di Ciampino non è una stazione AV.

Per il giornale la sensazione, dunque, è che la spinta "istituzionale" abbia permesso alla centrale operativa di Trenitalia di utilizzare la discrezionalità – che le è concessa – per interpretare a maglie allargate il regolamento Ue.

Di certo, della vicenda se ne occuperà anche la magistratura, visto che ieri il deputato di Avs, Angelo Bonelli, ha annunciato un esposto in Procura a Roma, denuncia che probabilmente verrà poi girata per competenza ai pm di Velletri, area dove ricade il comune di Ciampino.

Intanto il capogruppo della Lega al Senato, Massimiliano Romeo scarica Lollobrigida: "Il comportamento di Lollobrigida credo sia una cosa che bisogna evitare.

Bisogna cercare di evitare di ingenerare polemiche - prosegue - anche se capisco che ci possono essere delle questioni istituzionali e dei momenti in cui ci sono cose da fare".

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