Uiltrasporti scrive al Ministro Salvini e al Sottosegretario Rixi.

Onorevoli, Il 6 ottobre u.s., a Milano si è svolta la decima edizione del Convegno “La cura del ferro”, appuntamento annuale organizzato dalla Uiltrasporti e dedicato al trasporto ferroviario delle merci.

In questi dieci anni abbiamo messo a confronto tutti gli stakeholders del settore: gli AD delle imprese ferroviarie merci, e associazioni datoriali - Agens, Fermerci, Fercargo -, i terminalisti e gli spedizionieri, i rappresentanti della politica (Viceministri, Sottosegretari, Governatori del Nord-Ovest e Parlamentari appartenenti a qualsiasi forza politica) con l'obbiettivo di mantenere alta l'attenzione sul trasporto merci su ferro, che riteniamo un asset strategico per il Paese poco valorizzato e che rimane fanalino di coda dell’Europa.

In Italia, infatti, nonostante il leggero incremento degli ultimi anni, la quota modale del trasporto merci ferroviario oscilla tra l’11% e il 12% rispetto ad una media europea del 18%.

Trasferire entro il 2030 il 30% della merce dalla gomma al ferro per distanze superiori o uguali a 300 km, per arrivare poi al 50% entro il 2050, secondo quanto stabilito dalle direttive europee, è evidentemente un obiettivo che il Paese rischia di mancare.

Nel 2023, peraltro, registriamo il forte grido di allarme delle associazioni datoriali di categoria, Fermerci e Fercargo, rispetto al contesto emergenziale dato da una serie di eventi che pongono il settore in grave difficoltà (conflitto Russo-Ucraino, indebolimento della domanda globale di beni, recessione della Germania, ecc.)

Sul lato infrastrutturale poi occorre evidenziare che l’implementazione del PNRR per il giusto ammodernamento e potenziamento della rete ferroviaria comporterà ancora numerose interruzioni del traffico (circa mille giorni nel 2023) probabilmente fino al 2026 e se a questo si aggiunge la chiusura del traforo ferroviario del Frejus, probabilmente fino giugno 2024, l'utilizzazione parziale della nuova galleria del San Gottardo e le difficoltà presenti anche al Brennero il quadro diventa sempre più difficile e la probabilità che sia a rischio la sostenibilità economica delle aziende e alta come evidentemente alto e anche il pericolo che si determini un'emergenza occupazionale.

È bene ricordare che questo settore è completamente liberalizzato e che ad oggi operano circa 20 imprese ferroviarie, tra cui l'ex monopolista Mercitalia Rail.

Crediamo fermamente, come Uiltrasporti, agli obiettivi di sostenibilità del Green Deal Europeo, ribaditi anche nel pacchetto Fit for 55, di ridurre del 90% le emissioni inquinanti emesse dal sistema comunitario dei trasporti e condividiamo pienamente l'appello accorato del Presidente della Repubblica e di alcuni Capi di Stato del Mediterraneo che esortano l’Europa a tenere in cima alla loro agenda politica l'emergenza climatica; anche il Santo Padre ormai da qualche anno sollecita i governanti di tutto il mondo ad unire le forze per fronteggiare congiuntamente i cambiamenti climatici.

Alla luce di quanto evidenziato, riteniamo necessario che Parlamento e Governo attuino rapidamente azioni a sostegno anche di questo settore, così come avvenuto in occasione dell'emergenza pandemica, per cercare di arginare l’impatto economico sulle imprese Ferroviarie salvaguardandone altresì l'occupazione e garantendo il reale perseguimento degli obiettivi di sostenibilità ambientale, sociale ed economica del Paese.

p. il Dipartimento Nazionale Mobilità Angelo Cotroneo

Il Segretario Nazionale Mobilità Roberto Napoleoni

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