L'entità esatta dei danni dell'incidente avvenuto nella Galleria di base del San Gottardo non è ancora stata quantificata ma è presumibile che sia molto alta.
Ne sono convinti sia gli esperti, sia i politci.
«È ormai chiaro che l'entità dei danni è assai più elevata di quanto inizialmente ipotizzato», afferma il consigliere nazionale liberale Christian Wasserfallen che - assieme agli altri membri della Commissione trasporti del Consiglio nazionale - si è ocupato del'argomento.
Fra le parti sentite dalla Commissione ci sono anche le FFS, che hanno fornito nuove informazioni riguardo all'accaduto.
Il giornale svizzero Tages-Anzeiger ha però voluto interpellare a riguardo diversi ingegneri, secondo i quali è possibile un danno di 100 milioni di franchi. Cifra che comprende anche le perdite legate all'utilizzo limitato della galleria di base.
In questo calcolo, sono inclusi solamente i danni diretti alle FFS e non sono compresi quelli a terze parti, come le imprese di trasporto merci e al turismo regionale.
Un deficit, questo, che si aggrava ogni giorno, anche perchè non si conosce la data esatta del ritorno alla normalità del traffico ferroviario nella galleria. Secondo il presidente della Commissione dei trasporti, Jon Pult, passeranno infatti «diversi mesi prima» che il tunnel ferroviario possa tornare alla piena operatività.
Con danni di questa entità la questione della responsabilità diventa fondamentale. Ufficialmente FFS Cargo è responsabile del deragliamento, è tuttavia presumibile che le Ferrovie svizzere tenteranno di ottenere un risarcimento da chi ha causato l'incidente.
Ovvero da Transwaggon AB, proprietaria del vagone con la ruota difettosa, e filiale svedese della ditta zughese Transwaggon.
In passato le Ferrovie svizzere avevano tentato di modificare le norme sulla responsabilità dei treni trovando una strenua opposizione da parte delle aziende di trasporti.
Per questo, al fine di fare chiarezza sulla questione, la Commissione ha deciso di attuare un confronto giuridico internazionale sulle norme in vigore negli altri Paesi.
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