Sono passati quasi due anni dall’incidente ferroviario sulla tratta Brescia-Iseo-Edolo del 1° dicembre 2021, che solo per un caso fortuito non sfociò in strage.

Quella mattina, il treno dei pendolari diretto a Brescia dopo essersi schiantato in galleria contro due enormi massi caduti dalla montagna sui binari, deragliò, non finendo nello strapiombo sottostante solo perché incastrato nel tunnel.

Dopo mesi di verifiche, l'inchiesta, aperta per pericolo di disastro ferroviario colposo, è stata archiviata. Il pm responsabile ha infatti ritenuto che quella tragedia sfiorata fosse un evento imprevedibile e che chi di dovere avesse attuato adeguatamente le misure preventive in proprio potere.

Il convoglio partito da Edolo alle 5,54, poco prima di entrare a Cedegolo si trovò di colpo il passaggio ostruito da due rocce, da circa sei tonnellate l’una, finite sulle rotaie. Solo la prontezza di riflessi del macchinista e la velocità contenuta, evitarono il peggio.

La frenata non impedì tuttavia l’impatto. A bordo c’erano dodici viaggiatori, oltre al controllore e al conducente, rimasti tutti illesi.

Un geologo a cui FNM aveva commissionato la verifica periodica della tenuta della parete rocciosa, in molti punti imbragata da reti contenitive, era stato iscritto al registro degli indagati.

La consulenza della procura ha però accertato che le supervisioni erano state regolarmente eseguite e il distacco non fu preventivabile, nemmeno se preceduto da un altro piccolo smottamento. Il giudice ha accolto la sua tesi, decretando l’archiviazione.

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