Nei giorni scorsi, TUA ha acquistato tre automotrici ALn 776 dalla ex FCU.
I tre rotabili sono stati presi in cario per l'effettuazione di treni turistici, ma l'idea non è piaciuta a tutti.
“Non è una buona notizia che la TUA abbia comprato tre automotrici a nafta, ALn 776, dalle Ferrovia Centrale Umbra. Intendiamoci, ogni investimento, in questo caso in materiale rotabile, è sempre un bene, ma non in questo caso.
Che senso ha comprare macchine così vecchie e usurate? Le ALn 776 sono roba di quarant’anni fa e, soprattutto, vanno a nafta. È stato dichiarato alla stampa dalla TUA che serviranno per le linee non elettrificate e, udite udite, per la tratta Archi - Villa Santa Maria, per i treni turistici”.
Sono le parole di Giovanni Luciano, vice segretario regionale di Azione.
“Ora, che si debba investire soldi pubblici su mezzi a nafta, vecchi, quasi nel 2024, nel bel mezzo della transizione ecologica, già la dice lunga sul perché siamo di fronte a scelte censurabili, ma poi di quale treni turistici stiamo parlando? Del mai dimenticato Treno della Valle? Ma magari fosse, ma da dove? Da Archi? Col treno diesel? Ma davvero siamo scesi così in basso?
La gloriosa Sangritana, Lanciano e l’intero Abruzzo non meritano un oltraggio di questa portata. La Sangritana era elettrificata agli inizi del secolo scorso, e il Treno della Valle, quello vero, andava su mezzi elettrici. Chissà se i nuovi ‘padroni’ lo sanno. Chissà se gli abruzzesi sanno che il filo di rame per le nuove elettrificazioni è stato acquistato da anni e da anni giace in un deposito a pagamento, ma di quando verrà teso nessuna notizia. Altri soldi pubblici che sono li, fermi…a perdere valore e tempo”, sottolinea Luciano.
“Un treno, dicevamo, che dovrebbe partire da Archi per il lago di Bomba, quando i muraglioni di cemento fatti gentilmente visionare in un giro di propaganda a favore di qualche sindaco dei paesi sangrini verranno terminati. Quando? E poi, di grazia, come ce li portiamo i “turisti” ad Archi? Ah, già: con autobus, anch’essi a nafta…e dire che eravamo la Regione dei Parchi…povero Abruzzo”, ci tiene a precisare.
“Infine, nota non irrilevante, questa è la certificazione che tra Fossacesia e Archi il treno per il servizio pubblico non sarà disponibile ancora per anni.
Nonostante i 120 milioni di euro già spesi e nonostante le fanfare dell’estate 2022 a firma Marco Marsilio (Luglio 2022: “entro un anno tornerà il treno della valle”) La Val di Sangro con questo manico il treno se lo sogna e Lanciano continua a veder depauperato un bene storico che gli era stato lasciato da classi dirigenti illuminate, altro che questi. Mandiamoli a casa”, conclude Luciano.
Non entriamo nel merito della discussione "politica" perché non è di nostra competenza.
Per quel che riguarda le ALn 776, però, qualcosa possiamo dirla. Si tratta di automotrici effettivamente ormai datate ma ancora valide che per quel tipo di servizi, turistici / storici, potrebbero ancora avere un senso.
Del resto i treni di questo tipo sono più interessanti se sono effettuati con materiale d'epoca e in tal senso potrebbe essere il caso che TUA recuperasse la vecchia cromia della Sangritana ex FCU quando queste automotrici circolavano in bianco e blu con strisce rosse.
Se poi il problema è l'inquinamento che esse producono, ricordiamo che negli anni passati FS Italiane ha lanciato un progetto pilota, frutto del memorandum d'intesa siglato a marzo 2019 da FS Italiane, Snam e Hitachi Rail SpA, che punta a trasformare una parte dell'attuale parco rotabili di Fondazione FS da Diesel a BioGNL, eliminando le emissioni di particolato e riducendo di circa il 20% quelle di anidride carbonica.
Insomma, almeno dal punto di vista delle automotrici, l'acquisto di TUA non ci sembra affatto una cattiva mossa.