Un'altra "Tartaruga" potrebbe lasciarci presto ma stavolta sarebbe una di quelle "pesanti".

In questa circostanza il tonnellaggio della locomotiva c'entra poco, piuttosto c'entra la storia.

Nel pomeriggio di ieri è infatti stata manovrata nel DL di Milano Greco Pirelli la E.444R.057.

Il finale potrebbe essere tristemente noto e a meno di inattese sorprese sembrerebbe sia quello della demolizione.

Per chi vivesse su Marte, riassumiamo la storia di questa macchina.

Nel 1974 la necessità di aumentare la potenza traente suggerì l'adozione su due rotabili, la E.444.056 e appunto la E.444.057, di un nuovo sistema detto shunt chopper, un regolatore elettronico del reostato che portò ad un sensibile incremento delle prestazioni in termini di sforzo di trazione all'avviamento.

Con la standardizzazione si operò sull'elettronica dei mezzi di prima serie, per renderli identici a quelli della seconda, e anche le "Tartaruga" .056 e .057 dotate di shunt chopper vennero, dal 1981, riportate alle normali condizioni.

Lo spostamento della loco, che potrebbe essere stata preparata per il suo ultimo viaggio, è stato affidato alla E.402B.133 Frecciabianca coadiuvata da quattro carrozze Tipo UIC-Z che potrebbero servire in un eventuale invio a San Giuseppe di Cairo per fare da peso frenato.

Cosa succederà alla fine lo sapremo sicuramente nei prossimi giorni. 

Va detto che a Roma San Lorenzo tiene duro, almeno per ora, la E.444R.056.

La speranza è che almeno una delle due shunt chopper venga preservata dalla Fondazione FS Italiane.

Foto di Marco Claudio Sturla, video di Stefano Scarioni

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