Arretrare fino a Terni il Frecciarossa che ogni notte sosta a Perugia è sostanzialmente impossibile.
Questa la sintesi della lettera che l’amministratore delegato di Trenitalia, Luigi Corradi, ha inviato il 20 settembre alla presidente Donatella Tesei e all’assessore Enrico Melasecche a proposito della richiesta fatta dal Comune guidato da Stefano Bandecchi.
La lettera arriva quasi due mesi dopo quella firmata dalla Direzione Affari istituzionali polo passeggeri di Trenitalia con la quale si lasciava aperto un piccolissimo spiraglio. Stavolta però a parlare è direttamente l’ad dell’azienda.
La missiva è stata letta lunedì a Perugia nel corso di una conferenza stampa sul tema dell’Alta Velocità tenuta da Melasecche e dai dirigenti della Regione Stefano Nodessi Proietti e Leonardo Naldini.
Corradi ricorda che l’obiettivo dei Frecciarossa è quello di «collegare velocemente i grandi centri urbani» con fermate solo «nelle località caratterizzate da bacini di traffico rilevanti».
Un arretramento quindi «non rispetta la strategia che abbiamo intrapreso in tutta Italia» e quindi «le linee guida da noi rappresentate in ogni confronto».
Oltre a ciò «risulta impossibile reperire le tracce adeguate in quella fascia oraria, in quanto non ne esistono di disponibili nella ipotetica tratta Terni-Perugia-Firenze-Milano, tenuto conto del livello di saturazione della linea».
Corradi parla poi di numeri esigui e del fatto che il Frecciarossa ferma ogni mattina alle 6.10 a Orte.
Partendo da qui, come ricordato da Naldini, si raggiunge Milano alle 9.50 mentre un ipotetico arretramento secondo i calcoli della Regione costringerebbe i ternani a orari antelucani, dato che il treno dovrebbe partire alle 4.12, per poi arrivare sempre alle 9.12.
Naldini ha poi ricordato che questi treni sono a mercato e che sulla cifra finale che ogni anno viene pagata a Trenitalia per il Frecciarossa perugino incidono molte voci, come la remunerazione del capitale e una lunga lista di costi.
«La richiesta del Comune – ha detto l’assessore – ci ha colti di sorpresa dato che chiunque conosce settore sa che è impossibile da ottenere».
In sintesi «una richiesta ridicola anche se il Comune non ha dimenticato Terni».
Melasecche ha parlato del fatto che i ternani «già ora sono favoriti per quanto riguarda i collegamenti con Roma», e di diversi progetti come la velocizzazione della tratta Orte-Terni-Foligno-Spoleto, della riapertura di tutta la ex FCU nel 2026 e non solo.
Tornando al treno perugino, entro ottobre andrà solo esercitata l’opzione anche per il 2024 stando all’accordo raggiunto nei mesi scorsi da Regione e Trenitalia: «Fino a oggi – ha detto Naldini rispondendo ai giornalisti – non ci sono segnali circa una possibile interruzione del servizio e noi non lo vogliamo interrompere».
Quanto al numero di passeggeri, in media ogni giorno alle 5.24 quelli che salgono a Perugia sono una 90ina: «Dopo la flessione degli ultimi anni – ha detto l’ingegnere – abbiamo recuperato i livelli del 2019».
Niente da fare, invece, per quanto riguarda la possibile individuazione di nuovi orari nella stessa fascia.
Rimanendo in tema Alta velocità, domani a Roma si terrà il nuovo incontro del tavolo tecnico sul dossier MedioEtruria, dove toccherà anche a Trenitalia e Italo dire la loro sull’attrattività dell’ipotetica nuova stazione.
Sul tavolo, come emerso nei giorni scorsi, ci sono molti parametri da analizzare e, una volta assegnato un peso a ognuno di essi, spetterà alla politica decidere.
Le ipotesi, a oggi, sono sostanzialmente quelle di Creti-Farneta e di Rigutino ed entro ottobre si arriverà a una scelta.
«Speriamo di ottenere la MedioEtruria. Io – ha detto l’assessore – sono moderatamente ottimista. Non possiamo perdere questa occasione o rimarremo isolati per sempre».
Fonte Umbria24.it